Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in collegamento con la festa del Foglio in corso a palazzo Vecchio a Firenze, corregge la rotta. Altro che i “sacrifici“ di cui aveva parlato una settimana fa e i “ritocchi di entrate” citati ieri. La linea del governo, giura, è quella di non aumentare le tasse. Allo stesso tempo, però, ribadisce l’ovvio: “Ogni euro di spesa è un euro che si toglie a un cittadino o a un’impresa”. Quindi? “Confermo che, come peraltro già preannunciato in Consiglio dei ministri qualche settimana fa, ho detto a tutti i miei colleghi che occorre fare sacrifici e rinunciare a qualche programma, magari totalmente inutile che sopravvive dal passato, ma che non dà concreta utilità”. E conclude: “Ho sollecitato tutti i colleghi a fare proposte rispetto alle spese che sono da considerarsi inutili dopodiché – se i colleghi non presenteranno proposte – al ministro dell’Economia toccherà fare la parte del cattivo e farà lui”. Il compito non sembra facile. Il vicepremier e leader del suo stesso partito, Matteo Salvini, ha fatto sapere che oggi lo incontrerà “per difendere il mio budget”.
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