“Tutto il mondo è attore”. Il nuovo saggio di Richard Sennett tra guizzi e cliché
Nelle Lettere Persiane (1720), Montesquieu immagina che un colto persiano visiti la Francia e si meravigli delle rozzezze dei nativi, chiamati “francesi”. A Parigi si reca alla Comédie Française, in un luogo chiamato “teatro”, e rimane molto perplesso. Più di quello che succede sulla scena, lo colpisce quel che accade nei palchi, dove “si vedono degli uomini e delle donne che rappresentano insieme delle scene mute […]. Tutte le passioni sono dipinte sui visi ed espresse con un’eloquenza che, essendo muta, è ancora più viva. Gli attori non vi appaiono che a mezzo busto”.
Con questo abile espediente di straniamento antropologico, Montesquieu qui rendeva omaggio a quello che si era già da tempo costituito in un vero e proprio topos: l’idea che, ben al di là dei luoghi ad esso deputato, il teatro sia ovunque, che tutta la vita sia una recita ininterrotta, dove ognuno di noi interpreta più parti.
Questa idea, che i medievali sintetizzarono nella dicitura “theatrum mundi”, risale come tante altre all’antichità classica, per poi trionfare nell’Europa del Cinque-Seicento, in particolare fra l’Inghilterra elisabettiana e la Spagna del Siglo de Oro. Una delle opere più famose di Calderón de la Barca ne diventa, fin dal titolo, una specie di manifesto (El Gran Teatro del Mundo) ma è stato sicuramente Shakespeare ad avercene lasciato le formulazioni più esplicite e suggestive.
A cominciare ovviamente da Come vi pare: “Il mondo è tutto un palcoscenico,/ e uomini e donne, tutti sono attori”. Per arrivare alla battuta con cui Macbeth accoglie la notizia della morte della moglie: “La vita è solo un’ombra che cammina, un povero attore/ che gonfia il petto e s’agita per la sua ora sulla scena/ e poi non se ne sente parlare più. E’ una storia/ raccontata da un idiota, piena di frastuono e furia/ che non significa nulla”.
Il noto sociologo americano Richard Sennett è tornato sulla “metafora teatrale” in un libro recente, subito proposto in italiano col titolo La società del palcoscenico. Performance e rappresentazione in politica, nell’arte e nella vita (Feltrinelli). Un titolo promettente che però, come spesso accade, forza non poco quello originale: The Performer. Art, Life, Politics. In effetti, non è la nozione di “teatro” ma quella di “performance” ad essere utilizzata qui per indagare la teatralità nei vari ambiti.
Del resto, è proprio in America che la nozione di “performance” emerge negli anni Cinquanta del secolo scorso. Non in ambiente teatrologico ma fra linguistica e socio-antropologia, per indicare quell’agire, quel fare (mostrato, sottolineato: doing e showing doing, secondo Schechner) in cui consistono le presentazioni e rappresentazioni del sé, individuale e collettivo; le quali a loro volta costituiscono la materia di ciò che chiamiamo società, politica, cultura, arte. Cominciando dalle azioni che compiamo con le parole (“atti linguistici” di Austin) a tutto il resto del “comportamento in pubblico” (Goffman).
In questo modo, invece di ridurla a un confronto binario (teatro/realtà), la questione della “vita come rappresentazione” può essere più adeguatamente indagata dentro uno spettro performativo ampio, che dalle interazioni-faccia-a faccia arriva alle performing arts, passando fra l’altro per il gioco, lo sport, l’intrattenimento, la cura, il rituale.
Purtroppo il libro di Sennett, nonostante le premesse, si risolve in gran parte in un accumulo di informazioni (più o meno interessanti) e di osservazioni brillanti (più o meno condivisibili), costrette dentro uno schema storico che risulta al tempo stesso troppo generico e troppo rigido.
Le pagine più interessanti, oltre ai ricordi personali sull’ambiente artistico degli anni Sessanta e Settanta in Usa, sono quelle dedicate alla musica (non a caso: l’autore è stato un buon violoncellista). Le più carenti invece appaiono proprio quelle riguardanti la storia del teatro, nelle quali si indulge in aneddoti e particolari curiosi che rischiano di dare un’immagine completamente falsata dei fenomeni.
Come quando, a proposito della Commedia dell’Arte, Sennett insiste nel inveterato cliché di considerarla un’”arte popolare”, che proponeva “spettacoli improvvisati agli angoli delle strade (la versione rinascimentale della pop-up art)”. O, parlando della sublime Isabella Andreini, rimane colpito soprattutto dalla sua abilità nel riprodurre “il suono esplosivo delle flatulenze del dio Saturno”!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.
Marco De Marinis
Storico del teatro
Libri e Arte - 12 Ottobre 2024
“Tutto il mondo è attore”. Il nuovo saggio di Richard Sennett tra guizzi e cliché
Nelle Lettere Persiane (1720), Montesquieu immagina che un colto persiano visiti la Francia e si meravigli delle rozzezze dei nativi, chiamati “francesi”. A Parigi si reca alla Comédie Française, in un luogo chiamato “teatro”, e rimane molto perplesso. Più di quello che succede sulla scena, lo colpisce quel che accade nei palchi, dove “si vedono degli uomini e delle donne che rappresentano insieme delle scene mute […]. Tutte le passioni sono dipinte sui visi ed espresse con un’eloquenza che, essendo muta, è ancora più viva. Gli attori non vi appaiono che a mezzo busto”.
Con questo abile espediente di straniamento antropologico, Montesquieu qui rendeva omaggio a quello che si era già da tempo costituito in un vero e proprio topos: l’idea che, ben al di là dei luoghi ad esso deputato, il teatro sia ovunque, che tutta la vita sia una recita ininterrotta, dove ognuno di noi interpreta più parti.
Questa idea, che i medievali sintetizzarono nella dicitura “theatrum mundi”, risale come tante altre all’antichità classica, per poi trionfare nell’Europa del Cinque-Seicento, in particolare fra l’Inghilterra elisabettiana e la Spagna del Siglo de Oro. Una delle opere più famose di Calderón de la Barca ne diventa, fin dal titolo, una specie di manifesto (El Gran Teatro del Mundo) ma è stato sicuramente Shakespeare ad avercene lasciato le formulazioni più esplicite e suggestive.
A cominciare ovviamente da Come vi pare: “Il mondo è tutto un palcoscenico,/ e uomini e donne, tutti sono attori”. Per arrivare alla battuta con cui Macbeth accoglie la notizia della morte della moglie: “La vita è solo un’ombra che cammina, un povero attore/ che gonfia il petto e s’agita per la sua ora sulla scena/ e poi non se ne sente parlare più. E’ una storia/ raccontata da un idiota, piena di frastuono e furia/ che non significa nulla”.
Del resto, è proprio in America che la nozione di “performance” emerge negli anni Cinquanta del secolo scorso. Non in ambiente teatrologico ma fra linguistica e socio-antropologia, per indicare quell’agire, quel fare (mostrato, sottolineato: doing e showing doing, secondo Schechner) in cui consistono le presentazioni e rappresentazioni del sé, individuale e collettivo; le quali a loro volta costituiscono la materia di ciò che chiamiamo società, politica, cultura, arte. Cominciando dalle azioni che compiamo con le parole (“atti linguistici” di Austin) a tutto il resto del “comportamento in pubblico” (Goffman).
In questo modo, invece di ridurla a un confronto binario (teatro/realtà), la questione della “vita come rappresentazione” può essere più adeguatamente indagata dentro uno spettro performativo ampio, che dalle interazioni-faccia-a faccia arriva alle performing arts, passando fra l’altro per il gioco, lo sport, l’intrattenimento, la cura, il rituale.
Purtroppo il libro di Sennett, nonostante le premesse, si risolve in gran parte in un accumulo di informazioni (più o meno interessanti) e di osservazioni brillanti (più o meno condivisibili), costrette dentro uno schema storico che risulta al tempo stesso troppo generico e troppo rigido.
Le pagine più interessanti, oltre ai ricordi personali sull’ambiente artistico degli anni Sessanta e Settanta in Usa, sono quelle dedicate alla musica (non a caso: l’autore è stato un buon violoncellista). Le più carenti invece appaiono proprio quelle riguardanti la storia del teatro, nelle quali si indulge in aneddoti e particolari curiosi che rischiano di dare un’immagine completamente falsata dei fenomeni.
Come quando, a proposito della Commedia dell’Arte, Sennett insiste nel inveterato cliché di considerarla un’”arte popolare”, che proponeva “spettacoli improvvisati agli angoli delle strade (la versione rinascimentale della pop-up art)”. O, parlando della sublime Isabella Andreini, rimane colpito soprattutto dalla sua abilità nel riprodurre “il suono esplosivo delle flatulenze del dio Saturno”!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.