Forse vi ricordate quella storia di Bertoldo il contadino furbo, in cui il re lo condanna a morte. Chiede però, e ottiene, la grazia di poter scegliere l’albero al quale venire impiccato. Come vi potete immaginare, non gliene andava bene uno. Quello è troppo alto, quello è troppo basso, quello è storto, eccetera. Alla fine il boia, esasperato, gli chiede quali sono gli alberi ai quali vorrebbe essere appeso. E lui risponde che sono quelli che crescono sulla Luna. E così, se la cava.
Questa vecchia storia risale al ‘600. Mi è tornata in mente con la faccenda delle “Aree Idonee” per l’installazione di impianti rinnovabili, che dovrebbero essere stabilite per decreto dei governi regionali. In questo caso, i furbacchioni sono i governi regionali, a partire da quello di Alessandra Todde in Sardegna. Stanno chiaramente usando il provvedimento come un trucco per bloccare l’energia rinnovabile. Come a Bertoldo non andava bene nessun albero, a Todde e ai suoi emuli non va bene nessun’area. Si legge che il 99% dell’area della Sardegna dovrebbe essere dichiarato “non idoneo”. Anche per loro, evidentemente, vanno bene solo le rinnovabili installate sulla Luna.
Insomma, dopo l’attacco alle auto elettriche portato avanti con una campagna di disinformazione capillare, adesso siamo all’attacco contro l’energia rinnovabile, tacciata di “speculazione” e di “assalto al territorio”. Il bello di questa faccenda è che chi parla di questo “assalto” non dice una parola sulle conseguenze, che sono quelle di mantenere la dipendenza del sistema economico italiano dall’importazione di combustibili fossili dall’estero. Come se quelli che ci vendono i combustibili non ci guadagnassero sopra. Chiamatela speculazione o come volete, comunque vada siamo noi che dobbiamo pagare – e pagare caro per una risorsa sulla quale non abbiamo nessun controllo.
Con la situazione in cui siamo nel Medio Oriente, e una guerra nucleare che potrebbe essere alle porte, la fornitura di combustibili a prezzi ragionevoli non è per niente garantita. Rallentando, o addirittura proibendo le rinnovabili stiamo rischiando di mettere tutto il paese in crisi per mancanza di energia. Sembrerebbe una forma di follia che sta invadendo il nostro paese, ma è più probabile che sia un’azione concertata da parte della lobby dei fossili per mantenere il loro mercato minacciato dalle rinnovabili. In un certo senso, li possiamo anche capire, ma siamo noi a rimetterci.
Per fortuna, in questa vicenda c’è almeno una cosa positiva: la reazione degli ambientalisti. Fino a una decina di anni fa, andava di moda la “decrescita”, a volte definita “felice”, mentre le rinnovabili venivano considerate poco più di giocattoli da far vedere ai bambini per mostrare loro quanto sarà bello il mondo dei loro nipoti. Oggi, gli ambientalisti stanno facendo fronte compatto a favore delle rinnovabili. Si veda per esempio il recente documento a favore delle rinnovabili inviato al governo della regione Toscana da un numero di associazioni ambientaliste toscane.
Non basta però che gli ambientalisti si muovano. Bisogna che la società civile italiana non si faccia imbrogliare dal questo trucco alla Bertoldo. Basta con queste furbate, abbiamo bisogno di non dipendere più da un sistema finanziario internazionale che specula continuamente sui nostri bisogni. Abbiamo bisogno di energia pulita che possiamo produrre sul nostro territorio, il Paese del Sole. E’ un’occasione storica che non possiamo permetterci di perdere per noi e per i nostri figli e nipoti.