“Non si erano mai visti uniti da tanto tempo, ma Italia, Francia e Spagna hanno dato una risposta forte a Israele dopo gli attacchi alla missione Unifil: i nostri caschi blu non si toccano, è inaccettabile un attacco ai nostri soldati che sono là in missione di pace. Meloni e Crosetto sono stati durissimi ma Macron ha detto qualcosa di più: per fermare Netanyahu, e in questo momento è necessario fermarlo, c’è un solo mezzo, e cioè non dare più armi ad Israele“. Così a In altre parole (La7) Giovanna Botteri, inviata di guerra e storica corrispondente per la Rai, ora in pensione, spiega la posizione annunciata dal presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron dopo gli ultimi attacchi di Israele contro i caschi blu della missione Unifil.

L’annuncio dello stop delle armi a Israele, in realtà, è stato dato da Macron anche il 5 ottobre, prima delle aggressioni israeliane ai soldati della missione Onu (“Basta fornire a Israele le armi che usa contro Gaza. Non si combatte il terrorismo sacrificando i civili”, ha tuonato il politico francese ntervenendo alla radio France Inter). Tuttavia, successivamente l’Eliseo ha dovuto diffondere una nota con cui comunicava che Parigi continua a fornire “le componenti necessarie alla difesa di Israele”.
L’11 ottobre. al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro, Macron è stato ancora più assertivo: “La Francia ha chiesto di mettere fine all’esportazione di armi utilizzate in questi teatri di guerra. Altri leader hanno fatto lo stesso. Sappiamo tutti che questa è l’unica leva che può porre fine a questa situazione”.

Botteri spiega: “Su questo punto l’Italia non è d’accordo, così come non lo sono gli Usa, tanto che in Israele sta per arrivare un nuovo modernissimo sistema antimissile per proteggerlo da eventuali attacchi dell’Iran. Ma, in ogni caso, il problema in questo momento è la sfida altissima che Netanyahu lancia alle Nazioni Unite e, a questo punto, all’Italia, alla Francia e alla Spagna che garantiscono quella missione. La sfida – continua – è in questo momento nel braccio di ferro fra le Nazioni Unite che con tutte le mancanze e i difetti, rappresentano la pace in una terra dove c’è la guerra e la volontà del governo Netanyahu. E in questa sfida il nostro governo e i nostri soldati si allineano sotto la bandiera delle Nazioni Unite”.

Circa gli Usa, la giornalista osserva: “L’America è in campagna elettorale, ma l’entrata in guerra, secondo i sondaggi, sta facendo perdere voti a Kamala Harris, tanto che la vicepresidente degli Usa soccombe in due Stati chiave proprio sulla questione mediorentale per questa debolezza che lei e Biden stanno dimostrando“.

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