Musica

‘Heroes’ di David Bowie, un disco capolavoro da ascoltare in silenzio. Ecco i nove punti da sapere

Usciva proprio oggi “Heroes”, il 14 ottobre 1977. Creare memorabilia è doveroso, soprattutto quando si celebra un artista come David Bowie. Non si possono aggiungere nuove parole a quanto già detto su di lui senza rischiare di cadere nel mare magnum della banalità. Tra le poche opzioni possibili c’è quella di ascoltare l’album in silenzio, come se fosse la prima volta, e magari scoprire qualcosa che era sfuggito nelle mille ascoltate precedenti. Dopo aver constatato che nulla si può aggiungere, recuperiamo nei consueti nove punti di questo blog ciò che tutti sanno o che perlomeno dovrebbero sapere.

Cominciamo.

1. La Genesi di un capolavoro senza tempo

Nel cuore degli anni 70, David Bowie crea “Heroes”, il suo dodicesimo album in studio. Nato dall’immersione nella vibrante scena berlinese, l’album cattura l’essenza di una città divisa ma pulsante di energia creativa. “Heroes” non è solo musica, ma un’espressione artistica che riflette le tensioni e le speranze dell’epoca, segnando un punto di svolta nella carriera di Bowie e nella storia della musica.

2. Berlino come musa ispiratrice

In quegli anni, Bowie era immerso nell’atmosfera unica di Berlino Ovest. Una città divisa, carica di tensioni ma anche di creatività fervente. È qui che nasce la celebre “Trilogia di Berlino”, di cui “Heroes” è il secondo capitolo. Berlino non è solo lo sfondo, ma un protagonista silenzioso che permea ogni nota dell’album, influenzandone profondamente il sound e le tematiche.

3. Collaborazioni straordinarie

Quando ti affianchi a geni come Brian Eno e Robert Fripp (ma sono diversi i nomi di rilievo presenti per la realizzazione) sai che qualcosa di speciale sta per accadere. Eno, maestro dell’elettronica e dell’ambient, e Fripp, chitarrista rivoluzionario dei King Crimson, hanno contribuito a rendere questo album un’esperienza sonora unica. Le loro influenze hanno spinto Bowie a esplorare territori musicali inesplorati, creando un mix innovativo e affascinante.

4. Gli Hansa Studios e il muro

Registrare agli Hansa Studios, a pochi passi dal Muro di Berlino, non è cosa da poco. Immagina di lavorare con la consapevolezza di avere una barriera fisica e ideologica appena fuori dalla finestra. Questa vicinanza ha infuso nell’album un’energia palpabile, una tensione che si percepisce in ogni traccia. L’ambiente ha giocato un ruolo cruciale nel definire l’essenza stessa di “Heroes”.

5. Oltre il punk: un visionario anticipatore

Mentre le tendenze musicali dell’epoca erano dominate dall’energia grezza del punk, Bowie era già oltre. Con “Low” e “Heroes”, ha anticipato il post-punk, esplorando sonorità e tematiche che altri avrebbero scoperto successivamente. Non si è limitato a seguire la corrente: l’ha superata, dimostrando ancora una volta di essere illuminato e avanti a tutti.

6. La magia della title track

“Heroes” non è solo una canzone, è un inno all’umanità. Racconta di due amanti che si incontrano sotto il Muro, sfidando le divisioni e le avversità. La chitarra evocativa di Fripp aggiunge profondità emotiva, creando un sound che rimane impresso nella memoria. È uno di quei brani che, una volta ascoltati, ti accompagnano per tutta la vita.

7. Sperimentazione sonora senza precedenti

Bowie ha sempre cercato di superare i confini della musica rock, e in “Heroes” lo fa con audacia. L’album fonde magistralmente elementi elettronici e ambient, creando paesaggi sonori complessi e avvolgenti. Le influenze di Brian Eno e Robert Fripp sono evidenti, ma è la visione creativa di Bowie a fare la differenza. La combinazione di sintetizzatori, chitarre sperimentali e ritmiche innovative dà vita a un sound pionieristico e sofisticato, aprendo di fatto, nuove strade nel panorama musicale, dimostrando la sua capacità di anticipare e plasmare le tendenze future.

8. Tematiche profonde e universali

L’album affronta temi come l’alienazione, la ricerca di identità e il desiderio di superare le barriere, sia fisiche che emotive. Non si tratta solo di una riflessione sulla divisione di Berlino, ma di un’esplorazione delle divisioni interne che ognuno di noi può sperimentare. Un album che invita all’introspezione e alla comprensione reciproca.

9. Un’eredità che vive nel tempo

Ricordati che ogni volta che riascolterai Heroes dovrai darti come obiettivo quello di scoprire qualcosa di nuovo. Altrimenti sarà un’opportunità mancata. È come un libro che, ad ogni lettura, rivela nuovi significati. Questa capacità di rimanere sempre attuale è il segno distintivo di un vero capolavoro. E forse è proprio questo il motivo per cui, dopo tanti anni, continuiamo a celebrare questo album e l’artista che lo ha creato.

Vi lascio come di consueto in chiusura una playlist di nove brani dedicata. La potrete ascoltare gratuitamente sul mio canale Spotify.
Buon ascolto

9 canzoni 9 di… David Bowie