È morta a 15 anni dopo essere stata ricoverata e dimessa una prima volta, salvo poi peggiorare e, a quel punto, l’intervento dei medici è stato inutile. Così ora la procura di Bergamo indaga sul decesso di Ester Raimondi, la ragazza di Mozzanica, vittima di una malattia fulminante allo stomaco. Gli inquirenti vogliono però capire se la sua morte sarebbe stata evitata nel caso in cui il problema fosse stato correttamente diagnosticata al primo ingresso in pronto soccorso.
Come riporta Il Giorno, la giovane ha iniziato a sentire i primi dolori all’addome nel pomeriggio di venerdì 11 e ha continuato ad accusarli in serata. A quel punto, i genitori hanno deciso di portarla all’ospedale di Treviglio dove, dopo la visita del pediatra di turno, la 15enne è stata dimessa con la prognosi di un virus influenzale. Ma sabato mattina la mattina è precipitata.
Il padre ha quindi deciso di chiamare il 118. I soccorritori hanno intubato la ragazza durante il trasporto con l’elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Lì la quindicenne è stata sottoposta a una tac che ha rivelato la perforazione dell’intestino. Operata d’urgenza, ha subito un intervento durato circa 6 ore dal quale non si è più risvegliata. La mattina di domenica, la giovane ha avuto un arresto cardio-respiratorio che porta i medici, dopo vari tentavi di rianimazione, a staccare le macchine.
Stando a quanto è trapelato finora, i sanitari ipotizzano che Raimondi possa aver avuto una sindrome di Crohn fulminante. A chiarire i dubbi sulle cause del decesso sarà l’autopsia disposta dai magistrati della procura di Bergamo, chiamati a ricostruire se ci sono stati errori nella diagnosi e nelle scelte dei medici che l’hanno seguita nei due giorni precedenti alla morte.