“Perché sono tutti ossessionati dall’Hot Pilates?”, titola Vogue inglese, mentre Vogue America parla di quest’autunno come della stagione dell’Hot Pilates. Ma niente di piccante, come potrebbe far pensare il nome: qui si parla di temperatura della palestra. Un rapido giro su Instagram e TikTok è sufficiente per rendersi conto del nuovo trend. Per esempio su TikTok il video “Hot Pilates forever has my heart” vanta 1,8 milioni di view. La modella e istruttrice di fitness @kennedyhaddad (169.800 follower, 4,8 milioni di like) svela che il segreto per mente e corpo sani è una seduta di 45 minuti di Hot Pilates. Il termine sudore ricorre: non a caso la pratica è detta anche “Sweat sessions” e consiste appunto nel sudare abbondantemente mentre si pratica il Pilates a corpo libero (senza macchinari) in una sala scaldata intorno ai 35° con la luce a raggi infrarossi. L’idea può far tremare i polsi, ma benché la versione caliente del Pilates cominci a salire relativamente di recente sulla cresta dell’onda, la sua origine è più che decennale.
L’Inferno Hot Pilates
Così si chiama il primo centro dedicato al Pilates in versione surriscaldata, fondato a Las Vegas nel 2012 da Gabriella Walters, ex atleta competitiva. Lo scopo? Offrire un allenamento cardio ad alta intensità a partire da una pratica a basso impatto come appunto il Pilates che – proprio come lo yoga, anch’esso praticabile in versione hot – non stressa troppo i muscoli e non sottopone a eccessiva pressione le articolazioni. L’Inferno vanta oggi numerosi centri negli USA e nel mondo, ed è in buona compagnia: per esempio a Parigi si può frequentare il Burning Bar (nomen omen!) e a Londra il centro Pilates East of Eden.
Una lezione di Hot Pilates
Ogni centro può avere una propria versione dell’Hot Pilates, ma bene o male, l’impostazione è la stessa e gli ingredienti principali non cambiano: esercizi del Pilates + temperatura alta, cui si possono aggiungere ausili come anelli e bande elastiche e fasi di allenamento intervallato ad alta intensità (high intensity interval training, HIIT).
“Le lezioni durano circa 50 minuti e si svolgono in una stanza scaldata con luci infrarosse – spiega Martina Baldassini, insegnante di Hot Pilates presso l’HY Sweat Studio di Milano, inaugurato lo scorso aprile -. La temperatura è compresa fra 36 e 38° (o fra 34 e 36°), l’umidità media è del 40%. Si parte con la stanza a 36°, verso metà lezione la temperatura viene alzata e poi riabbassata verso la fine. La seduta segue i principi classici del Pilates: respirazione, controllo e core; inizialmente è più dolce e diventa più dinamica verso la fine”.
L’allenamento comprende anche degli ausili (pesetti e cavigliere da 1 kg, elastico di resistenza, softball) e prevede un intervento cardio. “Consigliamo un abbigliamento traspirante, con tessuti tecnici che non si appesantiscono con il sudore, e un’abbondante idratazione”, raccomanda Baldassini.
Pro e contro
Gli studi indicano che il metodo Pilates, nato a inizio ‘900, apporta vari benefici tra cui il miglioramento di forza, equilibrio, flessibilità, respirazione e mobilità. Il rafforzamento muscolare e la postura equilibrata aiutano poi a prevenire cadute e infortuni. Al pari di altre attività fisiche, il Pilates aiuta anche a ridurre lo stress.
Sull’Hot Pilates ancora non ci sono studi, tuttavia l’applicazione del calore potrebbe avere effetti positivi sulla prevenzione di infortuni sportivi grazie a un’azione di distensione della muscolatura. “Non solo il calore aumenta la circolazione sanguigna, ma in più scalda i muscoli e aumenta la flessibilità, aiutando così anche a ridurre eventuali lesioni”, ha dichiarato a Vogue Eli Kaylin, istruttrice e fondatrice del centro Fuze House di New York. Entro certi limiti, anche sudare può essere utile all’organismo.
“La sudorazione è un normale processo fisiologico che ha molti benefici, tra cui facilitare il recupero muscolare, favorire la salute della pelle e rinfrescare l’organismo rilasciando calore”, si legge sul sito della Columbia University. Ma sudare troppo crea degli scompensi che possono causare disidratazione, senso di stordimento, svenimenti, debolezza, nausea. Insomma, l’Hot Pilates non è per tutti – di certo non per le donne incinte o gli anziani.
Off limits per alcuni
“Svolgere attività fisica in ambienti simili può portare adattamenti a livello cardiopolmonare e metabolico paragonabili ad un attività aerobica ad alta densità”, spiega il dott. Emanuele Tempesta, chinesiologo specializzato nel benessere e personal trainer di Monza. Una soluzione per ottenere un elevato dispendio calorico in tempi brevi, ma sicuramente non alla portata di tutti.
“Il fatto di esercitarsi in un ambiente caldo sottopone l’organismo, ed in primis l’apparato cardiovascolare, ad uno sforzo notevole, sconsigliato per soggetti sedentari, non allenati e assolutamente controindicato per chi soffre di problematiche cardiache, pressorie o respiratorie. Bere molta acqua prima, durante e dopo risulta fondamentale per evitare la disidratazione e prevenire il colpo di calore. Come ogni tipologia di allenamento andrebbe ‘cucito’ su misura valutando caso per caso”, conclude Tempesta.
@kennedyhaddad My love language is pilates #pilates #matpilates #miami #hotpilates ♬ walking on a dream by empire of the sun – sophie