Wolfgang Rieke ha travolto e ucciso Davide Rebellin il 30 novembre 2022. Poi è fuggito con il suo camion dal luogo dell’incidente, Montebello Vicentino, arrivando fino in Germania. Due anni dopo, il camionista tedesco è stato condannato a quattro anni di carcere. Il patteggiamento a tre anni e 11 mesi era stato respinto per due volte prima della sentenza di primo grado di oggi, pronunciata a Vicenza. Il pm aveva chiesto una condanna a 5 anni. L’avvocato dell’uomo, Andrea Nardin, contattato da LaPresse, ha annunciato appello contro la sentenza.
Il camionista 63enne era accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. Travolse Rebellin che si stava allenando lungo la Regionale 11 a Montebello Vicentino. Secondo il pm Hans Roderich Blattner, come si legge nelle carte dell’inchiesta, Rieke non ha visto il ciclista perché non ha inserito la freccia: il sistema di sicurezza avrebbe infatti attivato la telecamera del tir che riprende la fiancata.
Un’altra telecamera, di un ristorante vicino al luogo dell’incidente, ha invece ripreso tutto: “Immediatamente dopo l’urto con il ciclista, il mezzo effettua un evidente sobbalzo“. Rieke si ferma e scende: si avvicina, si legge nelle carte dell’inchiesta, “ai resti della bicicletta per poi avvicinarsi anche alla salma“. E per diversi minuti, secondo chi indaga, cerca di cancellare le prove. Scrive il magistrato: “Il conducente dopo essersi passato la mano sulla bocca, l’aveva strofinata per due volte contro il paraurti, nell’obiettivo di eliminare le tracce derivanti dalla collisione con il ciclista”. Poi riparte “a velocità sostenuta”, lasciando lì sulla strada il cadavere di Rebellin.
Il suo tragitto, dopo un paio di tappe, lo porta dritto in Germania. Dopo il mandato di arresto europeo, però, è arrivato il fermo di Wolfgang Rieke e a luglio 2023 la conferma della sua estradizione in Italia. Il camionista nel maggio di quest’anno – mentre era agli arresti domiciliari – è stato colpito da un ictus ischemico mentre si trovava in un bar, in un orario di uscita consentito.