“Quando guardi un bodybuilder vedi un energumeno con un tanga oliato che fa delle pose strane e ridicole su un palco. Non ti dà la percezione di tutto quello che quella persona ha dovuto fare per arrivare in quella condizione”, così il culturista Andrea Presti al podcast “Passa dal BSMT” di Gianluca Gazzoli. Nonostante la crescente visibilità ottenuta soprattutto sui social, il bodybuilding (culturisti, “costruttori del proprio corpo”) è una realtà ancora lontana a molti. Dietro ad una montagna di muscoli non c’è solo l’allenamento. Essere bodybuilder può dare grandi soddisfazioni, ma richiede una forza di volontà non indifferente. “Il bodybuilding è una disciplina che ti condiziona ore di sonno, riposo, allenamento e cibo. Il cardio alle 4:30 del mattino, le due ore di allenamento con i pesi alle 10, le ulteriori due ore alle 18 assumendo magari zero carboidrati e mangiando solo pollo e broccoli”.
È uno stile di vita, nel bene e nel male, anche quando si è costretti a “rinunciare ai momenti conviviali. Il cibo, nella nostra cultura, è legato ad occasioni sociali e, stare a dieta, significa spesso dover rifiutare inviti o portarsi dietro il proprio cibo”, ha spiegato Presti. “Siamo ciò che mangiamo”, direbbe il filosofo Feuerbach. Nel bodybuilding serve avere una ferrea disciplina mentale; pasti, calorie e sgarri. Tutto dev’essere tenuto perfettamente sotto controllo. I culturisti, per arrivare in una determinata condizione fisica in un preciso momento dell’anno, devono convivere con due fasi alimentari tutt’altro che semplici da gestire. Una è la “bulk” e l’altra la “cut”. Entrambe complesse ma con una differenza sostanziale: nella prima – la bulk – l’atleta può arrivare a mangiare fino a 6.500 calorie al giorno. La fase cut, invece, prevede un drastico (in proporzione alle 6.500 calorie) taglio delle calorie, che possono toccare anche le 2.500. “Passare da 2.500 a 6.500 calorie al giorno non è semplice, è una vera sfida, sia fisicamente che mentalmente”, ha proseguito Presti.
La fase bulk subentra quando l’atleta deve mettere massa muscolare. “Mangiare così tanto può diventare una fatica. A volte, sembra di fare uno sforzo quasi maggiore a tavola che in palestra”, ha spiegato Presti. Tanti pasti, tante calorie e tanto allenamento. Alzare ed abbassare drasticamente l’assunzione di calorie richiede abitudine ed uno sforzo psico-fisico non indifferente. Tuttavia – importante segnalarlo – nessun dettaglio viene lasciato in sospeso: “Non c’è spazio per l’improvvisazione. Ogni cosa che mangio deve essere pesata e calcolata al milligrammo”, ha dichiarato il bodybuilder bresciano. Anche la fase cut “è mentalmente sfidante, perché il tuo corpo ti chiede più cibo, ma sai che devi resistere”. Durante il periodo della definizione del fisico, Presti ha spiegato di mangiare pochi carboidrati, dando ampio spazio alle proteine. Nel bulk, invece, i suoi pasti sono ricchi di carboidrati complessi (riso, avena, patate dolci), abbondanti porzioni di proteine come pollo, pesce, carne rossa magra e uova.
Tante fatiche, rinunce e sacrifici che però, come nel caso di Presti, possono portare ad una grande soddisfazione finale: “È una strada lunga e piena di ostacoli, ma quando ti guardi allo specchio e vedi i risultati capisci che ne vale la pena”, ha detto. Il bodybuilding è come se fosse una lunga corsa ad ostacoli. Metro dopo metro, salto dopo salto, si può raggiungere la vetta, così come ha fatto Andrea Presti.