(Adnkronos) - Massiccio attacco con droni da parte dell'Ucraina nella regione di Mosca in Russia. Lo ha dichiarato il sindaco della città Sergei Sobyanin sul suo canale Telegram. In precedenza, l'Agenzia federale per il Trasporto aereo aveva annunciato restrizioni temporanee ai voli in due aeroporti di Mosca per garantire la sicurezza.
La Russia ha abbattuto 337 droni ucraini in diverse regioni durante la notte, di cui 91 nei pressi di Mosca, ha riferito il ministero della Difesa russo in una nota. Secondo la dichiarazione, 126 droni sono stati abbattuti nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina.
Sono due le persone morte nell'attacco. Il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyev, precisa su Telegram che una vittima è un 50enne morto in ospedale. In precedenza era stato riferito del decesso di un 38enne.
“Per garantire la sicurezza dei voli degli aerei civili, sono state imposte restrizioni temporanee all'operatività dell'aeroporto di Zhukovsky alle 04:24 ora di Mosca (0124 GMT). Anche all'aeroporto Domodedovo di Mosca sono state imposte restrizioni temporanee all'arrivo e alla partenza degli aerei alle 04:40 ora di Mosca (0140 GMT)”, ha dichiarato l'agenzia.
Restrizioni di questo tipo vengono spesso applicate agli aeroporti russi in seguito ad attacchi di droni provenienti dall'Ucraina. L'attivazione dei sistemi di difesa aerea russi comporta spesso l'interruzione temporanea dei decolli e degli atterraggi.
La Russia afferma di aver ripreso il controllo di 12 località nella regione del Kursk, al confine con l'Ucraina, teatro dell'offensiva dello scorso agosto lanciata dalle forze di Kiev. "Nel corso delle operazioni, le unità del gruppo Nord hanno liberato 12 insediamenti", ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, come riportano i media russi.
Secondo il ministero, le forze russe hanno "liberato più di cento chilometri quadrati di territorio nella regione del Kursk". Stando alle notizie diffuse da Mosca, hanno ripreso il controllo degli "insediamenti" di Agronom, Bogdanovka, Bondarevka, Dmitryukov, Zazulevka, Ivashkovsky, Kolmakov, Kubatkin, Martynovka, Mikhailovka, Pravda e Yuzhny.
Intanto sono i iniziati i colloqui fra funzionari ucraini e statunitensi a Gedda, in Arabia Saudita, dove l'Ucraina dovrebbe presentare agli Stati Uniti un piano per un cessate il fuoco parziale con la Russia.
Questi colloqui sono una conseguenza diretta della discussione avvenuta durante la visita del presidente Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca a febbraio. “Mi sento ottimista - ha detto Rubio ieri ai giornalisti in viaggio verso Gedda - voglio dire, non verremmo se non lo fossimo”. Il fattore decisivo dell'incontro sarà vedere fino a che punto gli ucraini saranno disposti “a fare cose difficili”, proprio come dovranno fare i russi, per porre fine alla guerra. Rubio ha anche accennato al fatto che l'Ucraina potrebbe di nuovo contare su ulteriori aiuti statunitensi se i colloqui andassero bene.
L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha in programma di recarsi a Mosca in settimana per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto una fonte ad Axios. L'incontro con Putin avverrebbe alcuni giorni dopo il meeting tra funzionari statunitensi e ucraini in Arabia Saudita.
L'inviato di Trump si è recato a Mosca a metà febbraio come parte di un accordo per liberare il cittadino statunitense Marc Fogel, che era detenuto in una prigione russa. Witkoff ha incontrato Putin per tre ore durante quel viaggio.
"Non c'è bisogno di correre a indossare occhiali rosa ora. Dobbiamo sempre sperare nel meglio, ma essere comunque preparati al peggio. E dobbiamo sempre essere pronti a difendere i nostri interessi". Lo ha detto il portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov parlando della decisione di Washington togliere il sostegno a Kiev e del fatto che "molti ora dicono frettolosamente che gli americani smetteranno di fornire armi o hanno già smesso e che Musk spegnerà i suoi sistemi di comunicazione e tutto andrà per il meglio per noi”.
Ucraina e Stati Uniti riprendono dunque il dialogo dopo la lite di 10 giorni fa alla Casa Bianca, dove Donald Trump e Volodymyr Zelensky sono stati protagonisti di un clamoroso scontro. La ripresa dei contatti dovrebbe favorire la fumata bianca sull'accordo per le terre rare ucraine. Kiev, con la firma, darebbe agli Usa l'accesso alle proprie risorse minerarie.Per Trump, l'intesa rappresenta una sorta di risarcimento dopo i 350 miliardi che, secondo il presidente, gli Usa hanno speso dall'inizio della guerra.
Ci saranno anche colloqui di alto livello fra Stati Uniti e Russia nei prossimi giorni in Arabia Saudita, ha reso noto Cnn citando fonti informate che non hanno precisato altro. Gli incontri saranno separati da quelli fra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina in programma domani a Gedda.
Cronaca
Bilancio in rosso per la Pedemontana Veneta: la Regione prevede un disavanzo di 113 milioni in 3 anni. E il concessionario chiede più soldi
L’Anno Zero della Pedemontana Veneta è il 2024, anche se avrebbe dovuto essere il 2020, ma ulteriori ritardi hanno fatto finire la superstrada a pagamento solo nella primavera di quest’anno (con l’allacciamento alla A4). Ed è ora che cominciano ad essere pagati integralmente i canoni di disponibilità al concessionario, la società Sis dei fratelli Dogliani, che hanno costruito l’opera lunga 94 chilometri e la gestiranno per 39 anni. I guai finanziari temuti, già denunciati dalle minoranze in Regione Veneto, si stanno ora materializzando sotto forma di un disavanzo di 113 milioni di euro previsto dal 2025 al 2027, a cui si aggiungono altre incognite pesanti. Sis ha anche chiesto di rivedere il canone al rialzo per 45 milioni di euro e su questa partita è in corso un tavolo arbitrale. Le auto hanno cominciato a correre attraverso le province di Vicenza e Treviso, ma la slot-machine dell’accordo con Sis lo sta facendo in modo ancor più frenetico.
Lo studio riservato – Il governatore Luca Zaia ha spiegato in passato che la nuova opera comincerà ad andare a pareggio tra nove anni e ha citato una elaborazione che risale ormai al 2017. Nel frattempo la Regione si sta attrezzando per far fronte ai debiti. C’è un recentissimo studio, per il momento riservato, redatto dalla società Trasporti e Territorio srl, che ha elaborato il più aggiornato modello di simulazione del traffico riguardante la Pedemontana. I risultati sono arrivati a Venezia il 25 luglio scorso e hanno tenuto conto dei dati del traffico rilevati a novembre 2023, quando la Pedemontana non era ultimata, aggiornati a maggio 2024 quando è stato aperto il collegamento con la A4 a Montecchio Maggiore. Presentando il bilancio previsionale 2025-27 (ne sta discutendo la commissione bilancio) la giunta di Zaia scrive: “Con i dati più recenti si è potuto verificare la buona rispondenza degli stessi con le previsioni del modello in simulazione”. Ad ogni modo, proprio a fine luglio è stata ventilata anche dal ministro Matteo Salvini l’ipotesi (per il momento non concretizzatasi) di far confluire i debiti di Pedemontana Veneta nei bilanci di Anas e dello Stato. Ad agosto, inoltre, la Regione ha annunciato l’aumento dell’Irap di una cinquantina di milioni di euro. E la Pedemontana è finita sotto accusa.
Bilancio in rosso per 114 milioni – La Regione deve pagare il canone alla Sis ogni anno per 39 anni, fino a un totale di 12 miliardi di euro (l’opera è costata 2,5 miliardi, con 900 milioni di Stato e Regione). Spera di farlo con i soldi degli automobilisti. Nel 2025 (secondo anno di messa in esercizio) dovrà versare 164,5 milioni, nel 2026 172 milioni e nel 2027 circa 180 milioni di euro. Un totale di uscite pari a 517,5 milioni di euro. I canoni saranno sempre crescenti raggiungendo il massimo fra 38 anni con 435 milioni di euro. Quanto incamererà la Regione dai pedaggi? Il conto previsto è negativo: 122 milioni nel 2025, 134,7 milioni nel 2026 e 147,2 milioni nel 2028. In totale sono 403,9 milioni di euro. La differenza è di 114 milioni e sarà coperta “mediante utilizzo di quota parte delle entrate regionali a libera destinazione”. Su tutte queste cifre va anche considerata l’Iva. A questo “rosso” vanno aggiunti 23 milioni di euro indicati nel preventivo per il 2024, quando la previsione per il 2025-2026 era di 34 milioni in totale. Si arriva così a 137 milioni di euro in quattro anni.
Un contenzioso da 170 milioni con Sis – Non finisce qui. Sul tavolo c’è anche la partita arbitrale con Sis, la società costruttrice che è finita in un’inchiesta per appalti Anas della Procura di Milano, che vede indagati proprio due collaudatori della Pedemontana. Sis ha spiegato nei giorni scorsi: “I versamenti effettuati ai signori Stefano Liani ed Eutimio Mucilli, classificati dagli organi di stampa con termine enfatico e diffamatorio quali ‘tangenti’, afferiscono alla remunerazione dei medesimi soggetti per le attività svolte quali collaudatori di un lotto della superstrada Pedemontana Veneta su incarico della concedente Regione Veneto. Sis non aveva e non ha alcun potere decisionale, né in ordine all’individuazione del nominativo dei collaudatori, né in ordine al livello economico dei loro compensi”. Rapporti freddi con la Regione a cui Sis chiede ora di rivedere al rialzo di 45 milioni di euro l’importo del primo canone di 154 milioni di euro per la Pedemontana, applicando una rivalutazione dal 2020. La Regione contesta il calcolo che la costringerebbe a sborsare 45,6 milioni di euro in più nel solo 2024. Il primo canone sarebbe di 200 milioni, con effetti devastanti e in crescita per i 39 anni successivi. In soli quattro anni, teoricamente, la Regione dovrebbe far fronte a 170 milioni di euro in più. In attesa che un collegio arbitrale decida chi ha ragione, ha accantonato 45,6 milioni di euro per maggiori spese solo per il 2024.
La Regione: “A settembre 20.781 veicoli” – A giugno, dopo l’apertura del casello con la A4 Milano-Venezia, Zaia aveva parlato di un aumento del 75 per cento dei flussi. Ad agosto la vicepresidente Elisa De Berti aveva puntualizzato: “Dopo pochi mesi dall’apertura completa c’è già una percorrenza di oltre 70 mila veicoli al giorno”. Dipende da come si fanno i calcoli. L’ingegnere Giuseppe Fasiol, direttore delle infrastrutture della Regione Veneto, dichiara a ilfattoquotidiano.it: “L’entrata in esercizio è avvenuta per tratte funzionali a partire da giugno 2019, ma solo dal 4 maggio 2024 l’infrastruttura è nel suo assetto definitivo. In due anni il Traffico Giornaliero Medio (TGM) è passato dal valore di 10.201 veicoli registrato a settembre 2022 a 20.781 rilevato a settembre 2024, con un aumento superiore al 100% (il 77% solo da gennaio a settembre di quest’anno)”. Ma quanto rimane un veicolo in Pedemontana? “La variazione del valore rilevato del prodotto tra i veicoli transitati e la loro distanza percorsa è passato, sempre in settembre, da 20.269.194 veicoli x km a 56.203.123 veicoli x km”. Il Traffico giornaliero medio dei mezzi pesanti è di 6.104 veicoli, quello dei mezzi leggeri di 14.676 veicoli. “Questi ultimi, seppur in crescita sensibile, risultano inferiori alle attese, motivo per cui la Regione del Veneto sta studiando forme di incentivazione per i pendolari o per gli utenti che effettuano brevi percorrenze interne”.
Articolo Successivo
In California un uomo è stato arrestato al comizio di Trump e poi rilasciato su cauzione. “Aveva due armi e diverse munizioni in auto”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Zonaeuro
Von der Leyen spinge l’Europa verso il riarmo: “È il momento della pace attraverso la forza”. La protesta M5s a Strasburgo: “Basta soldi all’industria bellica”
Mondo
Ucraina, maxi-attacco coi droni su Mosca: 2 vittime. Kiev: “Serve per incentivare Putin a fare la pace”
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Catricalà, l’ombra di un’estorsione sul suicidio dell’ex capo Antitrust: fu registrato di nascosto dal cliente
Palermo, 11 mar. (Adnkronos) - La Polizia di Stato di Trapani ha arrestato uno stalker seriale che violava sistematicamente le prescrizioni di divieto di avvicinamento alla ex compagna. Il personale del Commissariato di P.S. di Alcamo ha dato esecuzione all’ordine di arresto emesso dalla Corte d’Appello di Palermo nei confronti dello stalker di nazionalità rumena, di 46 anni. Nello specifico, l’Autorità Giudiziaria, a seguito delle reiterate violazioni della misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, ha ritenuto di dover disporre l’aggravamento della stessa con la misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere. Difatti, nonostante la prescrizione di non avvicinarsi all’ex coniuge con l’obbligo di portare con sé il dispositivo elettronico anti-stalker, il cittadino rumeno girava indisturbato per la città lasciando in più occasioni il dispositivo a casa.
Peraltro, nell’ambito di una ulteriore attività d’indagine, l’arrestato è stato raggiunto da un provvedimento cautelare che disponeva il divieto di avvicinamento alla parte offesa, con applicazione del dispositivo elettronico, poiché lo stesso veniva ritenuto responsabile di analoghe condotte persecutorie poste in essere in pregiudizio di un’altra donna con cui aveva intrattenuto una relazione sentimentale.
L’arrestato è stato quindi fermato e condotto presso gli Uffici del Commissariato di P.S. per poi essere tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani. "La Polizia di Stato ribadisce il proprio impegno nella tutela delle vittime di stalking e violenza, invitando chiunque si trovi in situazioni analoghe a rivolgersi tempestivamente alle Forze dell’Ordine", si legge in una nota.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Il Gruppo Dolomiti Energia ha preso parte alla terza edizione di Key - The Energy Transition Expo (alla Fiera di Rimini, dal 5 al 7 marzo), l’evento di riferimento in Italia dedicato al presente e al futuro dell’energia, fra tecnologie e soluzioni per la transizione energetica, strategie per il clima e rinnovabili.
"Noi portiamo l'esperienza di una società che è focalizzata solamente sulle rinnovabili, che ha fatto e operato una scelta particolare che continuiamo a perseguire. Siamo il primo operatore di sole rinnovabili in Italia e vogliamo continuare a crescere in questo settore e a integrare la catena del valore. Quindi vogliamo essere presenti su tutti i pezzi della catena del valore del settore energia, dalla produzione all'energy management, alla commercializzazione e a tutti i nostri clienti. E a crescere in maniera coordinata fra i vari settori in modo da avere una copertura automatica all'interno del gruppo fra la produzione e il consumo", spiega Stefano Granella, Ceo di Dolomiti Energia.
In Fiera sono state presentate le soluzioni integrate che il Gruppo propone per guidare la transizione energetica di imprese, aziende energivore, pubbliche amministrazioni, enti e clienti domestici in tutta Italia. Con attenzione a efficienza energetica, forniture energetiche innovative, rinnovabili, flessibilità energetica, ottimizzazione dei consumi, uso consapevole delle risorse.
Alla lunga storia di sostenibilità del Gruppo si sono aggiunte di recente tre importanti tappe. Il Gruppo è, infatti, il primo player nazionale con un portafoglio di impianti 100% rinnovabili tra i vincitori delle aste del Capacity Market 2026 di Terna, introdotto per favorire la decarbonizzazione e assicurare la stabilità del sistema elettrico italiano.
Inoltre, in ottica di diversificazione ulteriore della produzione rinnovabile e per consolidare la propria posizione tra le grandi multiutility italiane (il Gruppo è quarto produttore italiano di energia idroelettrica), il Gruppo ha di recente perfezionato una partnership strategica con il Gruppo Ivpc, attivo nel settore delle energie rinnovabili in Italia, per ampliare la generazione da eolico e fotovoltaico. La prima iniziativa di successo nata da questa partnership è la recente messa in esercizio di un nuovo impianto fotovoltaico ad Apricena in Puglia.
Infine, il Gruppo ha dato vita al progetto Renewability, prima community remota di prosumer in Italia. È un modello di consorzio che offre alle aziende l’opportunità di investire in impianti di produzione da fonte rinnovabile e di approvvigionarsi dell’energia prodotta dai propri impianti, svincolandosi dall’andamento dei prezzi dell’energia. In qualità di aggregatori nell’ambito del meccanismo Energy Release 2.0, Dolomiti Energia mette a disposizione una capacità produttiva di energia rinnovabile, grazie ad impianti di prossima realizzazione.
Roma, 11 mar (Adnkronos) - "Anni e anni passati a ripetere sempre lo stesso concetto, e poi? Basta una sentenza per rinnegare tutto. Ma quello che ha stabilito la Cassazione sul caso Diciotti rimane: bisogna risarcire i migranti intrappolati a bordo. Il vicepremier Salvini negli ultimi giorni ha fatto la solita becera propaganda sostenendo che saranno i contribuenti a pagare per le sue malefatte. Non è così, c'è una cosa che si chiama danno erariale. E tocca le sue tasche, non le nostre. Non c’è propaganda che tenga". Lo dice sui social la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Felicia, brand di Andriani S.p.A Società Benefit, leader nel settore dell’healthy food per l'utilizzo di materie prime innovative e naturalmente prive di glutine, come cereali (avena, riso, grano saraceno e teff integrali) e legumi (lenticchie, ceci, piselli) è Official Supplier della Acea Run Rome The Marathon 2025 che si terrà dal 14 al 16 marzo.
Un'opportunità speciale per promuovere il legame tra alimentazione sana e sport attraverso iniziative dedicate a chi desidera avere uno stile di vita salutare e migliorare il proprio benessere.
Felicia, capofila della filiera di legumi più estesa di Italia, è buona per tutti e adatta agli sportivi. Il brand ha scelto così di diventare partner della Maratona di Roma, un evento che ogni anno attrae migliaia di atleti e appassionati da tutto il mondo.
Durante i tre giorni di evento, dal 14 al 16 marzo, Felicia prenderà parte al Villaggio Expo della manifestazione con stand dedicati, dove i visitatori potranno scoprire i prodotti del brand. Felicia offrirà momenti interattivi e giochi progettati per sensibilizzare il pubblico su come adottare un’alimentazione sana, equilibrata e leggera, prediligendo proteine vegetali e cereali integrali naturalmente privi di glutine, coinvolgendo tanto gli adulti quanto i bambini in attività di edutainment.
Uno degli appuntamenti più attesi in queste giornate è il cooking show con lo chef Massimo Buono, che si terrà venerdì 14 marzo dalle 19:30 alle 23:30 presso la Rinascente di Via del Tritone. Un'occasione esclusiva durante la quale il pubblico potrà gustare piatti gustosi e salutari a base di pasta Felicia.
Il 16 marzo, giorno della Maratona, Felicia sarà presente al Villaggio Fun Run con attività dedicate e sarà al fianco degli atleti regalando loro uno dei prodotti più iconici di Felicia: i sedanini di lenticchie rosse. Un prodotto realizzato con un solo ingrediente – farina di lenticchie rosse biologiche – che rappresenta il connubio perfetto tra ricerca tecnologica e pratiche agricole sostenibili.
"Partecipare alla Maratona di Roma è per noi un'occasione importante per condividere i nostri valori e la nostra missione. Siamo entusiasti di supportare un’iniziativa che accoglie partecipanti di ogni età e livello, dagli atleti alle famiglie promuovendo un nuovo stile alimentare ispirato alla dieta mediterranea e alla biodiversità a tavola. La nostra proposta di prodotti è adatta a tutti e coniuga qualità e benessere offrendo un’esperienza di gusto unica” ha dichiarato Marco Lentini, Marketing Director di Andriani.
(Adnkronos) - Massiccio attacco con droni da parte dell'Ucraina nella regione di Mosca in Russia. Lo ha dichiarato il sindaco della città Sergei Sobyanin sul suo canale Telegram. In precedenza, l'Agenzia federale per il Trasporto aereo aveva annunciato restrizioni temporanee ai voli in due aeroporti di Mosca per garantire la sicurezza.
La Russia ha abbattuto 337 droni ucraini in diverse regioni durante la notte, di cui 91 nei pressi di Mosca, ha riferito il ministero della Difesa russo in una nota. Secondo la dichiarazione, 126 droni sono stati abbattuti nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina.
Sono due le persone morte nell'attacco. Il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyev, precisa su Telegram che una vittima è un 50enne morto in ospedale. In precedenza era stato riferito del decesso di un 38enne.
“Per garantire la sicurezza dei voli degli aerei civili, sono state imposte restrizioni temporanee all'operatività dell'aeroporto di Zhukovsky alle 04:24 ora di Mosca (0124 GMT). Anche all'aeroporto Domodedovo di Mosca sono state imposte restrizioni temporanee all'arrivo e alla partenza degli aerei alle 04:40 ora di Mosca (0140 GMT)”, ha dichiarato l'agenzia.
Restrizioni di questo tipo vengono spesso applicate agli aeroporti russi in seguito ad attacchi di droni provenienti dall'Ucraina. L'attivazione dei sistemi di difesa aerea russi comporta spesso l'interruzione temporanea dei decolli e degli atterraggi.
La Russia afferma di aver ripreso il controllo di 12 località nella regione del Kursk, al confine con l'Ucraina, teatro dell'offensiva dello scorso agosto lanciata dalle forze di Kiev. "Nel corso delle operazioni, le unità del gruppo Nord hanno liberato 12 insediamenti", ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, come riportano i media russi.
Secondo il ministero, le forze russe hanno "liberato più di cento chilometri quadrati di territorio nella regione del Kursk". Stando alle notizie diffuse da Mosca, hanno ripreso il controllo degli "insediamenti" di Agronom, Bogdanovka, Bondarevka, Dmitryukov, Zazulevka, Ivashkovsky, Kolmakov, Kubatkin, Martynovka, Mikhailovka, Pravda e Yuzhny.
Intanto sono i iniziati i colloqui fra funzionari ucraini e statunitensi a Gedda, in Arabia Saudita, dove l'Ucraina dovrebbe presentare agli Stati Uniti un piano per un cessate il fuoco parziale con la Russia.
Questi colloqui sono una conseguenza diretta della discussione avvenuta durante la visita del presidente Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca a febbraio. “Mi sento ottimista - ha detto Rubio ieri ai giornalisti in viaggio verso Gedda - voglio dire, non verremmo se non lo fossimo”. Il fattore decisivo dell'incontro sarà vedere fino a che punto gli ucraini saranno disposti “a fare cose difficili”, proprio come dovranno fare i russi, per porre fine alla guerra. Rubio ha anche accennato al fatto che l'Ucraina potrebbe di nuovo contare su ulteriori aiuti statunitensi se i colloqui andassero bene.
L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha in programma di recarsi a Mosca in settimana per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto una fonte ad Axios. L'incontro con Putin avverrebbe alcuni giorni dopo il meeting tra funzionari statunitensi e ucraini in Arabia Saudita.
L'inviato di Trump si è recato a Mosca a metà febbraio come parte di un accordo per liberare il cittadino statunitense Marc Fogel, che era detenuto in una prigione russa. Witkoff ha incontrato Putin per tre ore durante quel viaggio.
"Non c'è bisogno di correre a indossare occhiali rosa ora. Dobbiamo sempre sperare nel meglio, ma essere comunque preparati al peggio. E dobbiamo sempre essere pronti a difendere i nostri interessi". Lo ha detto il portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov parlando della decisione di Washington togliere il sostegno a Kiev e del fatto che "molti ora dicono frettolosamente che gli americani smetteranno di fornire armi o hanno già smesso e che Musk spegnerà i suoi sistemi di comunicazione e tutto andrà per il meglio per noi”.
Ucraina e Stati Uniti riprendono dunque il dialogo dopo la lite di 10 giorni fa alla Casa Bianca, dove Donald Trump e Volodymyr Zelensky sono stati protagonisti di un clamoroso scontro. La ripresa dei contatti dovrebbe favorire la fumata bianca sull'accordo per le terre rare ucraine. Kiev, con la firma, darebbe agli Usa l'accesso alle proprie risorse minerarie.Per Trump, l'intesa rappresenta una sorta di risarcimento dopo i 350 miliardi che, secondo il presidente, gli Usa hanno speso dall'inizio della guerra.
Ci saranno anche colloqui di alto livello fra Stati Uniti e Russia nei prossimi giorni in Arabia Saudita, ha reso noto Cnn citando fonti informate che non hanno precisato altro. Gli incontri saranno separati da quelli fra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina in programma domani a Gedda.
Vadena, 11 mar. - (Adnkronos) - Un autobus senza conducente, con 50 passeggeri a bordo, che viaggia nel traffico in sicurezza: quello che sembra un sogno del futuro è diventato realtà, ieri al Safety Park di Vadena. Sasa SpA, società in house della Provincia autonoma di Bolzano e dei Comuni di Bolzano, Merano e Laives, ha testato per la prima volta in Italia un autobus completamente elettrico e autonomo: E-Atak, del produttore turco Karsan. A bordo c'erano Daniel Alfreider, assessore provinciale alla Mobilità, la presidente di Sasa Astrid Kofler e gli esperti di Karsan.
“Il trasporto pubblico si sta evolvendo: non solo i sistemi di guida sostenibile, ma anche la digitalizzazione e la guida autonoma avranno un impatto fondamentale sulla guida del futuro”, ha sottolineato l’assessore Alfreider. “Come Provincia, vogliamo familiarizzare con le nuove tecnologie in una fase precoce e testarle a livello locale, al fine di plasmare attivamente la mobilità del futuro”, ha aggiunto l’assessore provinciale alla Mobilità.
Il Karsan E-Atak in prova è un autobus completamente elettrico dotato di una tecnologia di sensori all'avanguardia, intelligenza artificiale e sistemi di navigazione ad alta precisione. Veicoli autonomi simili sono già utilizzati con successo in Paesi come la Norvegia. Mentre finora sono stati testati soprattutto modelli più piccoli, come ad esempio un 15 posti a Merano, l'E-Atak con i suoi otto metri di lunghezza e spazio a disposizione per 50 passeggeri, rappresenta una novità assoluta.
La presidente di Sasa SpA, Astrid Kofler, ha sottolineato l'importanza di test come questo: “Sasa vuole essere sempre al passo con i tempi e negli ultimi anni ha testato nuove tecnologie in modo attivo. In futuro, gli autobus autonomi potrebbero ricoprire un ruolo importante nel trasporto pubblico. Tuttavia, i dipendenti sono e rimarranno centrali”.
Come riporta Semir Aydın, responsabile vendite per i veicoli autonomi di Karsan, questi autobus funzionano con LiDAR, una tecnologia che utilizza un laser per mappare ambienti, oltre a radar e telecamere per riconoscere ostacoli, segnali stradali e pedoni in tempo reale. “I veicoli autonomi possono rendere il traffico più sicuro, più efficiente e più sostenibile, riducendo gli errori umani e ottimizzando i flussi di traffico”, ha spiegato Aydın.
Il test a Vadena è un primo passo per esplorare le possibilità degli autobus autonomi in Alto Adige. “Non esiste ancora un quadro normativo standardizzato per l'utilizzo di questi veicoli negli spazi pubblici in tutta Europa”, ha specificato infine Alfreider. Tuttavia, con questo test la Provincia e Sasa SpA vogliono sottolineare ancora una volta la loro forza innovativa e il loro impegno per la mobilità sostenibile.
Roma, 11 mar (Adnkronos) - "'Basta soldi per le armi'. A Strasburgo come a Roma, faremo di tutto per impedire che le risorse del nostro Paese vengano usate per ingrassare i profitti delle industrie belliche e soffiare ancora sui venti di guerra". Lo scrive sui sociale Riccardo Ricciardi, capogruppo M5s alla Camera.