Israele è avversaria dell’Italia nel girone 2 della Lega A di Uefa Nations League: dopo l’andata disputata in campo neutro in Ungheria (vittoria degli azzurri per 2 a 1), il ritorno si gioca lunedì 14 ottobre a Udine. Un match ad alta tensione per via della guerra in corso in Medio Oriente, come non ha mancato di sottolineare il ct Luciano Spalletti. A Udine è prevista anche una manifestazione pro Palestina. Dopo l’invasione della Striscia di Gaza da parte di Tel Aviv, la Federazione palestinese è tornata a chiedere l’esclusione di Israele dalle competizioni Uefa e Fifa (come avviene ad esempio per la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina). Non è la prima volta: già nel 2015 l’intera Federazione araba portò avanti una corposa iniziativa, senza tuttavia ottenere nulla. Ma resta una domanda: perché Israele, collocata geograficamente in Asia, è affiliata alla Uefa e gioca le competizioni in Europa? Non solo i tornei nazionali, visto che anche i club partecipano a Champions, Europa League e Conference. Ecco la storia del movimento calcistico israeliano.

Primi anni (1930-1948)
Prima della fondazione dello Stato di Israele, il calcio nella regione era rappresentato dalla squadra del Mandato britannico della Palestina, che partecipò alle qualificazioni per i Mondiali già nel 1934. Dopo la fondazione dello Stato di Israele, nel 1948, la nazionale di calcio israeliana cominciò a partecipare alle competizioni internazionali sotto l’egida della Fifa. Il primo match fu un’amichevole a New York contro la nazionale olimpica Usa: perse 3 a 1.

Affiliazione alla Federazione asiatica e boicottaggi (1954-1962)
Israele fu inizialmente membro dell’Asian Football Confederation (Afc), partecipando a tornei asiatici, inclusa la Coppa d’Asia. Fin da subito, però, molte Nazionali di fede musulmana si rifiutarono di affrontare Israele, specialmente dopo la crisi di Suez del 1956. Il paradosso più grande fu il torneo di qualificazione al Mondiale di Svezia 1958: le avversarie di Israele nel girone (Turchia, Indonesia, Egitto e Sudan) non scesero in campo. La Nazionale di Tel Aviv quindi si sarebbe ritrovata qualificata senza aver giocato nemmeno una partita. La Fifa mise una pezza organizzando uno spareggio contro il Galles, che lo vinse. Nelle qualificazioni al Mondiale 1962 Israele fu inserita in un girone trans-continentale e fu eliminata dall’Italia.

La farsa della Coppa d’Asia e l’unico Mondiale (1964-1970)
A causa delle tensioni geopolitiche con i Paesi arabi e musulmani, sempre più squadre si rifiutarono di giocare contro Israele. Un’altra farsa fu la Coppa d’Asia 1964, organizzata e vinta da Israele: 11 Nazionali su 17 si ritirarono dal torneo, che divenne una strana competizione a sei squadre. Per ovviare a questi problemi, la Fifa decise di inserire Israele in girone misto (Asia e Oceania) di qualificazione al Mondiale 1970. La Nazionale di Tel Aviv, battendo Nuova Zelanda e Australia, ottenne il pass per il Messico: ad oggi è l’unica partecipazione alla Coppa del Mondo.

La cacciata dalla Federazione asiatica (1974-1994)
Gli ultimi episodi di boicottaggio si verificarono ai Giochi asiatici 1974. Questa situazione portò l’Afc a espellere di fatto Israele nel 1974, sotto pressione politica da parte degli Stati membri, che votarono a maggioranza la mozione di Kuwait e Corea del Nord. Fuori dalla Federazione asiatica, Israele visse un periodo calcisticamente difficile, durante il quale non era affiliata a nessuna confederazione regionale. Per due decenni, la squadra partecipò alle qualificazioni per le competizioni Fifa come “indipendente“, affrontando squadre di vari continenti, principalmente Europa e Oceania. Non riuscì più a qualificarsi a un Mondiale.

Ingresso nella Uefa (1994)
Per risolvere la situazione di isolamento internazionale, la Uefa nel 1994 accettò la richiesta di Israele di entrare a far parte della Federazione europea. Furono soprattutto le ricche squadre di club a premere per questa soluzione, per poter partecipare ai tornei europei. Da quando è affiliata alla Uefa, Israele partecipa regolarmente alle qualificazioni per Europei e Mondiali. La nazionale non si è ancora qualificata a un campionato europeo né tantomeno è riuscita a tornare a disputare un Mondiale. Una situazione diversa rispetto al basket, sport in cui le squadre israeliane oltre a partecipare sono anche competitive: il Maccabi Tel Aviv ha vinto 6 volte l’Euroleague, l’ultima nel 2014.

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