Ha tempo fino a sabato prossimo, Michele de Pascale, candidato del centrosinistra in Emilia-Romagna, per mettere d’accordo all’interno del suo “campo larghissimo”, come lo chiamano molti dem, il M5s e Italia Viva. Una corsa al fotofinish prima della scadenza per la consegna delle liste, dopo mesi di trattative e attimi di grande tensione tra le due formazioni politiche, con Matteo Renzi che ha imposto il simbolo di Iv in coalizione dopo il veto del leader pentastellato, Giuseppe Conte, in tv. Una frattura del campo largo che ha richiesto un’opera di mediazione certosina da parte di De Pascale, con entrambi gli esponenti. Si aggiunge, ora, un altro tassello alla coalizione, con la presentazione a Bologna della lista ‘Emilia-Romagna futura-Riformisti per de Pascale’ che raggruppa quattro partiti: Azione, +Europa, Partito repubblicano e Psi e che è stata lanciata dai rispettivi segretari, Carlo Calenda, Riccardo Magi, Eugenio Fusignani ed Enzo Maraio, insieme a De Pascale. Non ne farà parte Italia Viva.
Calenda, interpellato sul perché, glissa: “Non entro in questa discussione, perché è una questione che riguarda i partecipanti a un’alleanza che si chiama campo largo, di cui non faccio parte, qui abbiamo una convergenza su un candidato, Michele de Pascale, che è il migliore, forse, in pista”. Insomma, i candidati renziani dovranno trovare posto altrove e, secondo le indiscrezioni sempre più numerose, ci sarebbe l’accordo – ancora non ufficializzato – perché vengano ‘ospitati’ nella lista civica del candidato presidente, esattamente come avvenne alle ultime elezioni regionali, quando corsero nella lista di Stefano Bonaccini. Renzi, quindi, alla fine si sarebbe convinto a tenere un profilo più basso, facendo candidare i suoi senza simbolo in nome del pragmatismo, cioè della vittoria del centrosinistra e della forte eventualità di entrare in giunta almeno con un assessore, come avvenne nella passata legislatura, quando Mauro Felicori venne nominato titolare della Cultura. De Pascale, dal canto suo, è sicuro che la quadra verrà trovata. “Mi sono candidato due volte a sindaco e so bene che fino a cinque minuti prima della presentazione delle liste si è sempre al lavoro per fare le cose al meglio – osserva – . E’ chiaro che ci sono temi nazionali che si scaricano sul territorio, però la foto è quella di domenica scorsa all’opificio Golinelli” per la Fabbrica del Programma.
La coalizione, garantisce l’aspirante governatore, “sarà formata complessivamente da coloro che c’erano in quella giornata” e dunque parteciperanno sia il M5s che Iv. Il sindaco di Ravenna esclude inoltre colpi di scena e assicura che “non ci saranno” ribaltamenti del tavolo “all’ultimo momento”. “Abbiamo trovato delle modalità – spiega – per cui tutti possano partecipare in maniera positiva anche concorrendo, perché poi la legge elettorale delle regionali è un po’ complicata, ma siamo molto ottimisti soprattutto per il lavoro che dobbiamo fare dopo aver presentato le liste e non solo prima”. “Quella dei riformisti – sottolinea – è una lista molto importante per la nostra coalizione, perché unisce tradizioni politico-culturali fondamentali per la nostra regione. Partecipano a questa lista anche forze politiche come Azione che, in questo momento, contesta la nascita di una coalizione a livello nazionale e che, invece, è molto saldamente dentro al nostro progetto”. “Questa è una riprova – sottolinea – che qui la nostra coalizione è fondata su un programma chiaro di governo della Regione e su gruppi dirigenti coesi e che non vogliono perdere tempo in altro che non sia il nostro territorio”.
Ma l’Emilia-Romagna non è l’unica regione dove i candidati di Italia Viva sono stati lasciati fuori dalla coalizione oppure ne faranno parte “mascherati”, senza il simbolo. Anche in Umbria si sta lavorando per trovare un posto ai renziani nel listino della candidata presidente Stefania Proietti. In alternativa, potrebbero presentare una loro lista fuori dalla coalizione. In Liguria, invece, dopo il veto di Conte sulle candidature nella coalizione di centrosinistra di esponenti di Italia Viva legati alla giunta del sindaco di Genova, Marco Bucci, i renziani sono rimasti fuori dal raggruppamento che sostiene il candidato alla presidenza, Andrea Orlando. Tornando all’Emilia-Romagna, lo scontro tra la coalizione di de Pascale e la candidata civica sostenuta dal centrodestra, Elena Ugolini, è sempre più acceso. Una guerra a distanza, dal momento che Ugolini ha disdetto tutti i confronti con de Pascale a cui aveva aderito in un primo tempo: per il momento è stato fissato il primo e unico faccia a faccia, organizzato da il Resto del Carlino, per il 14 novembre al Teatro Duse di Bologna. “Il fatto di non confrontarsi secondo me è un errore e non mi sembra un atteggiamento utile alla democrazia” la pungola de Pascale. Il centrosinistra, in particolare, alza le barricate sulla sua proposta di far entrare le associazioni pro vita nei consultori. “Gli antiabortisti devono restare fuori dalla sanità pubblica” hanno replicato nettamente, in questi giorni, sia de Pascale che la segretaria dem, Schlein. Anche Calenda oggi ha commentato l’uscita di Ugolini, parlando di “approcci codini e reazionari” e ha avvertito: “Non faremo una campagna elettorale di scontro ideologico”.