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“Così siamo riusciti a salvarci”: i sopravvissuti al bombardamento americano di Gorla incontrano il presidente Mattarella

“Oggi è stato molto importante avere il presidente qui. È un fatto così grande, è giusto che anche nelle altre regioni si sappia cosa è successo. È un ricordo che non si dimentica più. Il presidente mi ha detto che siamo stati bravi”. A dirlo è Giuditta Trentarossi, 87 anni, sopravvissuta al bombardamento degli Alleati del 1944 nel quartiere Gorla a Milano, dove morirono 184 bambini della scuola elementare Francesco Crispi. Oggi ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, venuto a omaggiare i sopravvissuti di quel 20 ottobre quando una pattuglia aerea della 15esima Air force americana prima di rientrare alla base si liberò dell’esplosivo residuo e lo scaricò sui quartieri di Gorla e Precotto. “Avevamo 7 anni, facevamo la seconda”, ha ricordato. “Siamo state dentro un bel po’. Quando sono uscita, ho visto mia papà che cercava di controllare un mucchio di macerie. Chiamavo ma non si sentiva. Poi per me è sempre stato un ricordo ogni volta che passo qui”. Come ha spiegato Graziella Ghisalberti, altra sopravvissuta alla strage, “ho raccontato di quel mattino e che noi superstiti siamo andati nelle scuole a raccontare le nostre testimonianze“. Per la commemorazione “volevo qualcosa di più, come hanno fatto a Treviso ad aprile, dove hanno mandato le frecce”.