di Claudio Pirola

Questa mattina (14/10/2024) a causa di ulteriori guasti su diverse linee ferroviarie (oltre ad un incidente) ho dovuto rinunciare a partire per partecipare al G7 “Inclusione e Disabilità” organizzato dal ministro di competenza ad Assisi.

Treni verso Firenze, Roma, Salerno con oltre 100 minuti di ritardo, come è stato il mio caso (treno AV9519 Frecciarossa delle ore 8.10 da Milano Centrale per Salerno con fermata a Firenze) non mi avrebbero consentito di prendere la coincidenza utile per arrivare in tempo per l’accreditamento all’evento. Prima coincidenza successiva da Firenze verso Assisi solo circa 2 ore dopo, troppo tardi…

La situazione è, se possibile, cronicamente ancora peggiore coi treni regionali lombardi (Trenord). Risiedendo ad Abbiategrasso (MI) ho fatto per decenni il pendolare sulla linea Milano-Mortara-Alessandria con disagi inenarrabili. Che persistono a causa di frequenze totalmente inadatte, linea obsoleta e in buona parte ancora su binario unico, spesso soggetta a guasti.

Di più: se si intende trasportare la bicicletta a bordo di un treno regionale ad esempio da Albairate (MI) verso Milano-Monza-Saronno (linea S9), spessissimo non si troverà né una carrozza preposta né appositi spazi dove poterla collocare come ripetutamente è successo a me con i disagi conseguenti sia per me stesso che per gli altri viaggiatori. Con piena comprensione del capotreno che tuttavia non può risolvere il problema.

Nel corso della mia attività professionale ho trascorso periodi anche lunghi in particolare a Parigi e a Monaco di Baviera dove da sempre l’organizzazione e la considerazione per le persone che in primis ogni giorno intendono usufruire di un treno – per sua natura un mezzo a basso impatto ambientale – non ha paragoni rispetto all’Italia.

In un Paese civile un ministro che è a capo di una simile disorganizzazione che produce inefficienza verrebbe “inchiodato” alle proprie responsabilità. Con quanto ne conseguirebbe. In Italia no. E c’è da chiedersi perché. Forse perché tende a prevalere il criterio di “conoscenze” rispetto a quello di conoscenza e competenza?

Da ultimo, non per importanza, c’è da chiedersi perché un G7 con focus sulla disabilità si debba tenere ad Assisi, luogo bellissimo ma non esattamente tra i più comodi da raggiungere con mezzi non propri. Ma questo è un altro discorso ancora.

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