“Chi può fermare in questo momento Netanyahu? In teoria l’opposizione israeliana, se ci fosse. E comunque, se c’è, non ha un capo, quindi non va da nessuna parte. C’è anche la magistratura israeliana che a dicembre riaprirà il processo contro Netanyahu per corruzione, frode e violazione della fiducia. Ma in ogni caso quelli che potrebbero fermarlo tecnicamente sono gli americani che danno le armi con cui Netanyahu combatte“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal direttore di Limes, Lucio Caracciolo, che ricorda: “L’eventuale, ma direi scontato, attacco all’Iran si può garantire unicamente con i satelliti americani. Quindi, gli americani hanno teoricamente un diritto di veto che non eserciteranno, a meno che Netanyahu non faccia follie”.

E aggiunge: “Mentre tutti parlano di Libano e di Iran, si sta un po’ perdendo di vista Gaza, dove sta andando veramente molto male, perché l’ultimo piano che hanno preparato gli israeliani prevede l’evacuazione di tutto il nord con le buone e con le cattive, fino al livello di prenderli per fame. L’obiettivo di Israele è riprendersi Gaza a partire dal Nord e metterci anche delle basi militari. A quel punto bisogna vedere cosa succede, perché o sfondano in Egitto o si buttano in mare“.

Circa la durata del conflitto, Caracciolo osserva: “Firmerei perché durasse mesi, questa è una guerra che può durare anni, perché non è una guerra che abbia dei limiti. E i limiti possono essere posti o dal caso o dall’esaurimento delle forze. Ci sono ministri israeliani che dicono che bisogna arrivare a Damasco. Ci sono iraniani che minacciano di annichilire Israele. Io penso che a un certo punto, con il nuovo presidente americano, chiunque questo sia – conclude – l’America prenderà un’iniziativa. Tuttavia, non è che gli israeliani siano preoccupati dalla loro immagine e non è che diano sempre ascolto agli americani. Ricordo quello che diceva Moshe Dayan: ‘Gli americani ci danno armi, soldi e consigli. Noi prendiamo le armi, prendiamo i soldi e rifiutiamo i consigli'”.

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