Musica

“Il mio manager per farmi stare coi piedi per terra mi diceva: Calmo Cobra! Quando vedo la mia ragazza mentre si trucca, mi emoziono”: il nuovo Tananai

In “Calmocobra”, in uscita il 18 ottobre, dimostra di sapersi raccontare al meglio (cosa non scontata) e di saper condividere i sentimenti con chi l'ascolta

di Andrea Conti
EHI ATTENTO, “CALMOCOBRA”! - 7/7

EHI ATTENTO, “CALMOCOBRA”! - 7/7

“Era una cosa che mi diceva il mio manager dopo il primo Sanremo, quando sono diventato popolare. Mi sentivo come se mi avessero catapultato a Disneyland. Mi sembrava tutto ‘wow!’ e non sapevo bene come gestirla quella fama. Alla fine non facevo nulla di che ma forse mi stavo un po’ montando la testa. C’è stato un cambio di atteggiamento in me proprio quando sono sempre stato contro la retorica del numero 1 e del performare a tutti i costi, dell’avere successo perché so benissimo che è aleatorio ed effimero. Infatti sono altre le cose che contano. Sono sempre stato un po’ timido e insicuro, maschero bene quando si tratta di fare delle cose di lavoro che mi portano a contatto con la gente, forse anche grazie all’adrenalina che provo quando vado agli eventi musicali per esibirmi o ai concerti.

Insomma ad un certo punto il mio manager che mi conosce molto bene e con il quale abbiamo vissuto dei momenti, anche molto intensi, con la coda dell’occhio vedeva quando accadeva che alzavo la testolina come fanno i piccoli cobra. Così quando se ne accorgeva mi diceva: ‘Calmo Cobra!’. È un monito che mi è tornato alla mente nei momenti più importanti della mia vita. Cerco sempre di non farmi abbindolare dalle lusinghe e dai presunti nuovi amici che fioccano all’improvviso.

Sul retro della copertina del disco c’è una moto in fiamme che rappresenta quella che è la metafora dei tempi in cui viviamo. Mi sono trovato a vivere a tutta velocità per raggiungere tutto subito e non rallentare mai. Ma alla fine se ci riflettiamo non esiste un traguardo e quindi giriamo vorticosamente su noi stessi. Parte della mia generazione ha vissuto così ossia con l’insegnamento del performare a tutti i costi, essere sempre pronti per rialzarsi ma non è vero. Se si cade, bisogna avere il lusso che poi lusso non è, di ammettere di star male e di fermarsi.

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