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Kamala Harris ospite dai “nemici” di Fox News: l’urgenza di recuperare i voti di neri, indipendenti e moderati

Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano tre settimane al voto e Kamala Harris e i democratici cercano di dare alla campagna la scossa che finora è mancata. Harris ha acconsentito a un’intervista con Fox News che verrà trasmessa mercoledì alle sei di sera (mezzanotte in Italia). È la prima volta dal 2016 che un candidato/candidata alla presidenza dem acconsente a rispondere alle domande della rete di riferimento dei conservatori americani. Sempre in queste ore, la vice di Joe Biden si presenta di fronte a due media rivolti soprattutto a un pubblico maschile nero. E per cercare di fermare l’emorragia di voto nero, Harris espone ricette economiche modellate soprattutto su questo segmento di elettorato. È però dubbio che l’offensiva possa dare qualche risultato davvero significativo. Come riconosciuto da uno dei consulenti più vicini di Harris, David Plouffe, queste elezioni sono destinate a “essere incerte” fino alla fine. Difficile – meglio, impossibile – prevederne l’esito.

La notizia dell’apparizione di Harris sugli schermi di Fox News ha fatto scalpore. L’ultima democratica ad andare da candidata alla presidenza negli studi di Fox era stata appunto Hillary Clinton nel 2016. Biden nel 2020 si era sdegnosamente rifiutato di concedere un’intervista ai “nemici” e anche nei suoi anni da presidente ha sempre detto no agli inviti di Fox News. All’emittente di Rupert Murdoch era rimasto un solo canale di accesso a Biden: le (rare) conferenze stampa alla Casa Bianca, dove Peter Doocy, corrispondente di Fox, e il presidente si sono spesso misurati in scontri verbali taglienti (Doocy si è beccato anche dello “stupido figlio di puttana” da Biden, che pensava di avere il microfono spento). Ultimamente, i contrasti si sono stemperati. Il governatore della California, Gavin Newson, e quello della Pennsylvania, Josh Shapiro, sono stati ospiti delle trasmissioni di Fox. In particolare, su Fox appare spesso il segretario ai trasporti – e candidato alla presidenza nel 2020 – Pete Buttigieg. Alla recente Convention democratica di Chicago, Buttigieg ci ha scherzato su. “Dovreste riconoscermi – ha detto ai delegati -. Sono quello di Fox”.

Due week-end fa anche il vice di Harris, Tim Walz, è stato ospite di una trasmissione di Fox (e il suo ufficio stampa ha già chiesto un secondo passaggio). Ora appunto arriva notizia che Harris apparirà per 25-30 minuti all’interno di “Special Report”, il programma del chief political anchor della TV, Bret Baier. Chiaro l’obiettivo dei democratici: raggiungere un pubblico di moderati o indipendenti che non guarda la liberal CNN e che con più probabilità si sintonizza su Fox News. L’appello agli elettori repubblicani, quelli che non amano Donald Trump e che sono indecisi sul da farsi, rappresenta del resto uno dei pilastri della campagna democratica. Lo ha spiegato proprio David Plouffe: “Penso che Kamala Harris alla fine ci sorprenderà con i repubblicani e con gli indipendenti che sono tendenzialmente repubblicani. I sondaggi ci mostrano una forza continua” in quel segmento di voto. L’intervista a Harris, che verrà registrata vicino a Philadelphia, ha dunque lo stesso obiettivo dei comizi che lei tiene insieme alla ex deputata repubblicana Liz Cheney. Quello di convincere che Trump non è un vero conservatore, non rappresenta i valori tradizionali del G.O.P., non ha a cuore gli interessi della Nazione.

L’appello a repubblicani e indipendenti arriva del resto nel momento in cui Harris ha assoluta necessità di allargare la sua base elettorale. Alcuni dei gruppi tradizionalmente più vicini ai democratici – gli ispanici ma soprattutto i neri – non sembrano assicurarle il sostegno del passato. Un recentissimo sondaggio del New York Times mostra che solo il 70 per cento degli uomini neri pensa di votare per Harris; l’85 per cento aveva scelto Biden nel 2020. Nelle ultime ore la campagna democratica ha deciso di provare a recuperare il terreno perso. Harris ha dato un’intervista a Justin Carter di “The Shade Room”, una piattaforma digitale di intrattenimento e news con quasi 30 milioni di followers su Instagram. Non ha nascosto che il problema esiste e che il voto nero, soprattutto quello maschile, “bisogna guadagnarselo”. Un’altra occasione per parlare ai neri, soprattutto ai più giovani, ci sarà stasera, con l’apparizione in un podcast trasmesso da centinaia di radio americane, “The Breakfast Club”, condotto da uno dei mogul dell’intrattenimento nero, Charlamagne Tha God. Contemporaneamente, la campagna di Harris lancia due nuovi spot TV nei battleground states di Pennsylvania e Michigan, rivolti proprio agli afroamericani – in quello del Michigan si vede un nero che dice che Harris “si è sempre battuta, a differenza di Donald Trump, per i lavoratori americani”.

Soprattutto, la campagna democratica ha reso pubblico ieri un documento dal titolo “Opportunity Agenda for Black Men”, che prevede incentivi fino a 20mila dollari per gli imprenditori neri, che saranno facilitati nel loro accesso ai prestiti bancari e potranno anche disporre di regolamentazioni a difesa dei crypto-asset, che il 20 per cento della popolazione afroamericana ha posseduto o possiede. Il piano prevede anche di legalizzare la marjuana, che è stata nel passato una delle cause più frequenti di incarcerazione per milioni di giovani neri, oltre ad ampliare la prevenzione per malattie ad alta incidenza per i maschi neri, dal diabete al cancro alla prostata. Nelle intenzioni dei democratici, il documento deve mostrare quanto Harris comprenda che “che troppo spesso la voce degli uomini neri è rimasta inascoltata” e che c’è quindi bisogno di rispondere “all’ambizione e alla voglia di leadership” della comunità nera. Difficile dire quanto questo appello, piuttosto tardivo, funzionerà. Certo è che tra i democratici si fa sempre più chiara la consapevolezza che è in queste ore che si decide l’esito delle presidenziali. C’è da recuperare almeno parte di voto nero. C’è da convincere gli indipendenti. C’è da intensificare la registrazione al voto, che langue in Pennsylvania, North Carolina, Nevada. C’è, infine, da capire dove concentrare gli ultimi, disperati sforzi. Nei prossimi sei giorni, Harris viaggerà in lungo e in largo tra Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, segno che è lì, nel cosiddetto Blue Wall, che i democratici hanno deciso di giocarsi buona parte di queste presidenziali.