Diritti

“Lo stigma sui nostri figli sarà enorme”: la protesta delle famiglie contro il ddl che rende la maternità surrogata “reato universale”

“Il governo Meloni criminalizza le nostre famiglie e i nostri figli, scendiamo in piazza contro il disegno di legge Varchi con le nostre storie e i nostri corpi. E continueremo a farlo”. Alla vigilia dell’arrivo in Senato del ddl, già approvato alla Camera, che vorrebbe rendere la gestazione per altri “reato universale”, l’Associazione Luca Coscioni e le Famiglie arcobaleno sono tornate in piazza a Roma insieme a tante coppie di genitori, figlie e figli nati da maternità surrogata, per manifestare contro il provvedimento. E, allo stesso tempo, rivendicare una regolamentazione della Gpa solidale, lanciando un appello alle opposizioni – dal Pd al M5s, passando per Sinistra italiana e +Europa – presenti al presidio: “Ci aspettiamo che lavorino per abrogare questa legge, serve un passo in avanti”. Tradotto, un’iniziativa parlamentare comune.
Eppure, sulla Gpa solidale, nel fronte delle opposizioni una linea congiunta ancora non c’è. Anzi. Basta ricordare come, nel primo passaggio a Montecitorio, durante l’esame del ddl sul ‘reato universale’, il centrosinistra finì frantumato sull’emendamento Magi sulla gpa solidale. La richiesta di modifica fu bocciata con 191 contrari, 44 astenuti e soli 9 voti a favore. A votare contro l’intero centrodestra, al quale si aggiunse, dalle file dem, l’ex ministra Paola De Micheli. Il Pd uscì dall’Aula, il Movimento 5 Stelle si astenne, l’Alleanza Verdi Sinistra votò a favore.
Ora, è lo stesso segretario di +Europa a rilanciare: “Faremo opposizione contro il Ddl Varchi nei tribunali, ma intanto oltre a dire no al reato universale, dobbiamo impegnarci in Parlamento per superare il reato nazionale, spingere cioè per una regolamentazione della gestazione per altri in forma solidale, incardinando il dibattito alla Camera e al Senato, a partire dalla proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni che abbiamo depositato. Alle altre opposizioni dico: proviamoci insieme, chiediamolo unendo la voce e la forza parlamentare delle opposizioni”.
L’Associazione Luca Coscioni, con esperti e altre associazioni, ha infatti elaborato una proposta di legge sulla gpa solidale, depositata lo scorso anno a Montecitorio dallo stesso Magi e al Senato dal senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, così come, con alcune modifiche, dalla senatrice Mariolina Castellone e altri (Movimento 5 stelle). Proprio quest’ultima rivendica in piazza: “Abbiamo nel nostro ddl messo dei punti chiari che riprendono l’ultima direttiva anti tratta, che chiede di punire la surrogazione di maternità quando c’è sfruttamento. Però noi qui parliamo della scelta libera delle donne di decidere cosa fare del proprio corpo. Prevedere una legge che regoli una gpa solidale, gratuita e altruistica è necessario”, spiega la vicepresidente del Senato.
“Sono favorevole come responsabile diritti Pd, come lo è la segretaria Schlein, a una gpa etica e solidale. Il Pd uscì dall’aula quando si votò l’emendamento Magi a Montecitorio? Su quell’emendamento c’era contrarietà di parte delle opposizioni”, si difende l’europarlamentare dem Alessandro Zan.
Eppure, in casa Pd – e non solo – la questione divide ancora, non a caso i dem decisero di uscire dall’emiciclo e non votare, seppur contestando a Magi “questioni di metodo”. Ora però sono le stesse famiglie Arcobaleno a chiedere un salto di qualità: “Lavoreremo per questo obiettivo, certo è già una conquista la contrarietà comune all’orribile ddl Varchi, non era scontato”, spiega Nicola Fratoianni. Mentre il presidente di Si, Nichi Vendola, attacca: “Una destra oscurantista che puzza di Medioevo. Va a indicare nuovamente un nemico, un capro espiatorio, contro cui scatenare le stagioni di caccia dei loro giornali e delle loro tv e dei loro politici di marciapiede, contro omosessuali e lesbiche che provano a diventare famiglia, che hanno la forza di mettere al mondo dei figli”. Dalla comunità Lgbtiq+ protestano: “Siamo stati sempre la comunità da colpire quando bisognava distrarre la massa, siamo abituati. Il governo lo ha fatto con la circolare del ‘gender’ nelle scuole, oggi con questa legge. L’Italia ha perso un’occasione per dimostrarsi un Paese in linea con l’Europa e il mondo”.