Una multa da 430 euro per essersi rifiutato di togliere lo striscione con scritto “stop bombing Gaza – stop genocide” dal banchetto di miele al mercato di Desio, in provincia di Monza e Brianza. A denunciare la vicenda è stato l’apicoltore Marco Borella, intervistato da Radio Popolare: “Due carabinieri”, ha dichiarato, “mi hanno chiesto di rimuovere lo striscione perché mi hanno detto che si trattava di propaganda politica non autorizzata”. La sanzione infatti, è prevista nei casi di manifestazioni politiche che non ha ricevuto l’autorizzazione ufficiale. “Mi sono rifiutato di farlo”, ha continuato Borella, “perché penso che il messaggio che veicola lo striscione non sia d’odio ma una richiesta di pace immediata e di interruzione del genocidio in corso”. Borella ha fatto sapere di aver contattato un avvocato che lo “aiuterà a presentare ricorso”: “Non era la prima volta che avevo lo striscione, ma lunedì avrà dato fastidio a qualcuno”.

Tanti i messaggi di solidarietà ricevuti dall’apicoltore. Tra questi il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni che ha fatto sapere di aver presentato un’interrogazione: “L’Italia sta diventando sempre più un Paese di polizia”, ha detto. “E questo prima ancora che diventi legge il decreto legge sulla sicurezza. Le forze dell’ordine dovrebbero sapere che in Italia vige una Costituzione che tutela la libertà di pensiero e il diritto di manifestarlo pubblicamente. All’articolo 21 c’è scritto che ‘tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’. Forse sarebbe il caso di fare un piccolo ripasso”.

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