Nelle prime ore del 15 ottobre, sono iniziate le operazioni di sgombero dello stabile di via Silicella, nel quartiere Torre Maura a Roma. L’edificio, un ex albergo, era stato occupato circa venti giorni fa da 96 persone, tra cui 25 nuclei familiari, principalmente di origine peruviana, una donna incinta e alcuni bambini. Gli occupanti erano già stati sgomberati dall’ex hotel Cinecittà di via Eudo Giulioli il 24 settembre scorso.
L’occupazione aveva causato problemi ai piani della Rsa “Casa Carlotta”, che aveva acquistato l’immobile con l’intenzione di ospitare 40 anziani. Già il 10 ottobre, i nuovi proprietari avevano tentato senza successo di entrare nello stabile, ma l’intervento si era concluso con la minaccia del presidente Fdi del VI municipio, Nicola Franco, di procedere con uno sgombero immediato. Ieri, intervistato da Striscia la Notizia, Franco aveva accusato i 96 abusivi di far parte di bande che vivono di furti, scippi e spaccio, esortando i cittadini a scendere in strada per protestare. Oggi, proprio il presidente del VI municipio Franco, in un post su Facebook, ha rivendicato l’operazione, garantendo che per minori e donne saranno garantiti alloggi municipali. La situazione di 20 occupanti è invece ancora sotto esame perché, ha comunicato sempre Franco, hanno ricevuto da tempo notifica di espulsione.
Una ragazza che si trovava dentro l’edificio, interpellata dall’agenzia LaPresse, ha raccontato di essere stata costretta a pagare alcune delle persone responsabili dell’occupazione: “Quando siamo stati mandati via dall’hotel Cinecittà non sapevo dove andare – ha raccontato – ero in strada e sono stato avvicinata da un signore anche lui peruviano che mi ha chiesto se volevo andare con loro lì a Torre Maura. Ero disperata e ho detto di si. Appena arrivata mi hanno chiesto 450 euro, non li avevo e mi sono fatta prestare 200 euro. Una volta entrata mi sono sistemata in una stanza. La sera mi sono venuti a cercare, sono entrati in stanza per chiedermi altri soldi. Ci hanno raccontato che quella era struttura del Comune e che dovevano raggiungere 12mila euro ma non so perchè. La persona cui ho dato i soldi non dormiva con noi, non mi piaceva. L’ambiente non era buono, ero molto preoccupata”.
Sul posto sono intervenute le forze di polizia e la Sala Operativa Sociale, che hanno fatto saper di aver gestito lo sgombero cercando di favorire il deflusso volontario degli occupanti, nonostante alcune proteste, e garantendo attenzione ai minori coinvolti. L’intervento è solo uno dei numerosi che si stanno intensificando nelle ultime settimana in preparazione al giubileo. Il quartiere non è la prima volta che viene attraversato da simili tensioni tra residenti e migranti: nel 2019 ci furono proteste dei residenti, cavalcate da Casapound, contro un centro d’accoglienza.
*Foto dal profilo Facebook del presidente del VI municipio