In Valle di Ledro ci sono abeti che narrano la storia dei boschi del Trentino; hanno visto passare uomini nei pascoli, animali di ogni specie, nei secoli della loro vita. Ora, l’uomo ha deciso che alcuni di questi abeti secolari, alti oltre trenta metri, maestosi custodi del tempo, debbano essere tagliati per finire in piazza San Pietro, in Vaticano, e per altri, anche ad abbellire le piazze di Roma. L’operazione costa circa 60.000 euro per l’amministrazione locale del comune di Ledro e per l’Apt (azienda promozione turistica) Alto Garda Dolomiti.

Per cosa? Per un ritorno di immagine, per avere le pagine dei giornali che “dicono” che sono stati loro a fornire gli abeti per il Santo Padre e per la città eterna? Ma proprio il Santo Padre, in varie encicliche Laudato Si’ (2015), Laudate Deum (2023) e Terra Madre (2024) ha richiamato la responsabilità dell’uomo sul rispetto della biodiversità e la tutela dell’ambiente. Ma cosa c’è di logico nel tagliare abeti secolari per farli morire dopo qualche settimana in una piazza affollata di turisti che fanno selfie?

E qui, in Trentino, qualcosa si muove per tentare di fermare questo scempio. Una lettera aperta al Santo Padre, alle amministrazioni locali (comune di Ledro) e al governatorato del Vaticano è stata predisposta in forma di petizione, per tentare di fermare questa assurdità. Qui la raccolta firme lanciata da un’associazione ambientalista locale. Firmarla e dare voce a chi vuole provare a cambiare le cose, anche da simboli come questi, potrebbe essere importante.

Inutile ciò che si scrive nelle intenzioni di programma di governo, come tutela ambientale, se poi nei fatti assistiamo ancora a pratiche barbare e pagane come queste.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Un patentino per chi vuole adottare cani considerati più “problematici”. La proposta della Lombardia

next