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“Umiliato pubblicamente, altri giocatori erano ai miei party e avevano relazioni occasionali”: Benjamin Mendy attacca il Manchester City

Il calciatore francese ha portato in tribunale il club inglese per non avergli pagato gli stipendi nel periodo in cui era sotto processo per accuse di stupro

“Erano tutti presenti alle feste a cui ho partecipato e che ho ospitato. Abbiamo tutti bevuto alcolici. Abbiamo tutti avuto relazioni occasionali con donne. Abbiamo tutti violato le restrizioni del Covid-19. Questo non scusa il mio comportamento, ma ritengo che sia ingiusto che il Manchester City mi abbia preso di mira nel modo in cui ha fatto”. Lo aveva “umiliato pubblicamente” per le accuse di stupro, ora – dopo essere stato scagionato e tornato in campo a pieno regime – Benjamin Mendy attacca il club inglese e lo porta in tribunale per i mancati versamenti dello stipendio tra il settembre 2021 a luglio 2023, periodo in cui era sotto processo. Il Telegraph sarebbe venuto in possesso delle sue dichiarazioni: “Diversi giocatori della prima squadra del Manchester City, incluso il capitano del club, erano con me. La differenza tra me e gli altri giocatori del Manchester City è che sono stato io quello falsamente accusato di stupro e umiliato pubblicamente“. All’epoca, i capitani dei Cityzens erano Vincent Kompany e David Silva.

Il calciatore rivendica oltre 10 milioni di euro di stipendi arretrati. “Non posso fare a meno di pensare che il club stia cercando di dipingere una narrazione secondo cui mi sono comportato in modo sconsiderato e la mia presunta sconsideratezza mi ha portato a essere arrestato per crimini che non ho commesso. Vorrei solo sottolineare che al momento in questione non stavo facendo nulla di diverso da molti giocatori della prima squadra del Manchester City“.

Il caso Mendy
I fatti risalgono tra il 2020 e il 2021. Mendy era stato accusato di aver aggredito una donna di 24 anni nella sua villa a Mottram St Andrew, nel Cheshire, nell’ottobre 2020. Insieme a quella denuncia, ne erano emerse anche altre, compresa quella di una donna 29enne, per fatti risalenti a due anni prima. La polizia lo aveva accusato degli stupri e di un’altra “aggressione sessuale” (sexual assault, ndr), un termine che nell’ordinamento inglese comprende un atto di violazione fisica, psicologica ed emotiva sotto forma di atto sessuale, inflitto a qualcuno senza il suo consenso. Il 28enne francese, finito anche in carcere, si è sempre dichiarato innocente. Aveva giocato l’ultima partita ufficiale il 15 agosto 2021 contro il Tottenham, prima della sospensione del Manchester City fino alla scadenza del suo contratto, che si è concluso a giugno 2023. Lo scorso mese di luglio, Mendy era stato assolto anche dalla duplice accusa di stupro e tentato stupro. Il calciatore francese, ex terzino del Manchester City, nel mese di gennaio 2023 era stato dichiarato non colpevole di sei violenze e di un’aggressione sessuale. Ma la giuria non era riuscita a raggiungere un verdetto su due capi di imputazioni. Venerdì 14 luglio 2023 la giuria di Chester Crown Court, al termine di un processo durato tre settimane, lo aveva definitivamente scagionato.