Stato di agitazione dei lavoratori della Webuild sul raddoppio ferroviario Messina-Catania. Lo annuncia la Uil di Messina in una nota in cui punta il dito contro le “gravi inadempienze” dell’azienda: “È fortemente preoccupante – scrive il sindacato – la situazione che si è venuta a creare nell’importante cantiere per la realizzazione del raddoppio ferroviario nella tratta Giampilieri-Fiumefreddo il cui appalto, commissionato da Rfi, è gestito dalla Webuild”. Dopo giorni di comunicati trionfali per la multinazionale italiana guidata da Pietro Salini, impegnata nel settore delle grandi opere, arriva quindi la doccia fredda del sindacato. L’azienda non ha voluto commentare.

“Le criticità sono numerose e importanti, vale a dire: il mancato pagamento del lavoro straordinario, l’omesso riconoscimento dell’indennità di turno notturno, la mancata corresponsione della reperibilità e delle festività, nonché, addirittura, la non corretta indicazione dei giorni effettivamente lavorati”, denunciano in una nota Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo, rispettivamente segretario generale e segretario edili della seziona messinese della Uil.

Le inadempienze riguardano infatti i lavoratori impiegati nel tratto Giampilieri-Fiumefreddo ed evocano precedenti: “Manifestiamo, altresì, stupore e preoccupazione – continuano i due segretari della Uil – per il fatto che la vicenda riguarda la Webuild, un’azienda dalla quale, oggettivamente, non ci aspettavamo questo modus operandi. Purtroppo, dobbiamo registrare che nel territorio messinese, come avvenuto in passato per altrettanto importanti appalti di opere pubbliche (viadotto Ritiro, porto di Tremestieri, ecc.), anche le più ‘blasonate’ aziende non riescono ad evitare serie problematiche sociali legate al pieno rispetto delle norme contrattuali e dei diritti dei lavoratori”.

Webuild è la stessa azienda che nei giorni scorsi aveva avviato un recruiting day in accordo con la Regione siciliana per la formazione di nuovi operatori da impiegare nei cantieri del gruppo. I cantieri in cui Webuild è impegnata in Sicilia sono al momento il raddoppio ferroviario della linea ad alta capacità Palermo-Catania-Messina e uno dei lotti dell’autostrada Ragusa-Catania. Ma Webuild è anche la società che guida il consorzio Eurolink, gruppo che avuto in appalto i lavori del Ponte sullo Stretto. Se saranno avviati, sarà proprio la società di Salini in prima fila per l’avvio dei cantieri della mega struttura.

E proprio in vista delle opere da realizzare, la Regione stessa ha offerto addirittura i propri spazi per il recruiting, suscitando le polemiche dell’opposizione. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, aveva parlato di “rischio di inquinamento delle procedure di selezione: nessun sindaco siciliano infatti ha mai pensato di far svolgere nei locali del comune le selezioni per le assunzioni da parte delle ditte appaltatrici di lavori pubblici”. Ma da Forza Italia era arrivata subito la replica del segretario regionale Marcello Caruso che confermava la bontà di “un’iniziativa di collaborazione tra pubblico e privato che ha grandi prospettive per l’occupazione in Sicilia”.

Di certo al giorno di reclutamento si sono presentati all’appello più di 1.800 persone tra Palermo e Catania. Grande è stata, dunque, la soddisfazione di Renato Schifani che con Webuild ha firmato l’accordo per la formazione dei nuovi impiegati sui cantieri della multinazionale: “Quest’iniziativa è un atto concreto verso chi cerca un’occupazione, chi vuole migliorare la propria situazione professionale e chi si affaccia per la prima volta sul mercato del lavoro”, aveva detto il presidente della Regione. Dopo il successo del reclutamento, Webuild annunciava lo scorso 14 ottobre anche la prosecuzione “a pieno ritmo dei lavori di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs) in Sicilia. Completati gli interventi per la posa dei 38 km di doppio binario ferroviario realizzati da Bicocca a Catenanuova, nell’ambito dei lavori del nuovo collegamento Palermo-Catania”. Ma i toni trionfali si vanno adesso a infrangere sull’annuncio dello stato di agitazione diramato dalla Uil.

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