I media e le presunte vittime puntano il dito contro il produttore, ma c'è chi lo difende
Nel momento in cui i media mondiali, le presunte vittime (ne fioccano ormai una al giorno) e il mondo dello spettacolo (almeno tra chi non andava ai White Party) puntano il dito contro Puff Diddy, in carcere e in attesa di processo il 5 maggio 2025, c’è chi lo supporta.
Il rapper americano Bow Wow è stato intervistato dalla conduttrice Rocsi Diaz per il podcast “More To The Story“. Naturalmente si è parlato dell’industria discografica americana e, senza citarlo direttamente, Bow Wow ha affermato che di certo non si sarebbe mai aspettato che lui (ossia Daddy) si potesse ritrovare in questa posizione.
Poi per si è lamentato del clima sottotono ai BET Awards di giugno e i BET Hip Hop Awards. “Non sembrava ci fosse la stessa aria di festa di sempre – ha affermato – giusti perché non c’erano le serate di Daddy. Non c’era nessun posto dove andare, ora che è in carcere. Dove dovrei andare?”.
Nonostante la Diaz ha provato a pungolare il rapper sulla questione dei famosi “Freak Offs”, ossia il post party di Daddy, a base di droga, alcole e festini violenti a base di sesso, l’ospite ha provato a sviare il discorso soffermandosi sul ruolo “monumentale” che Daddy ha avuto nella discografia per poi tornare a lamentarsi della mancanza dei White Party, dove negli anni hanno partecipato numerosi esponenti di spicco del mondo dello spettacolo, gli stessi che stranamente al momento rimangono in silenzio.