Ispettorato del lavoro dell’Area Metropolitana di Roma al capolinea e in stato di agitazione. Lo fanno sapere i sindacati sottolineando la “più assoluta delusione sulla gestione amministrativa INL, che si aggiunge alle precedenti disastrose gestioni del personale e delle attività dell’INL”. Una nota parla di una direzione territoriale amministrativa “lontana dalle necessità dell’Ufficio e del personale ispettivo ed amministrativo, tutti considerati poco più che soldatini, ad eccezione di pochi eletti della classe dirigente”, mentre “l’atavica carenza del personale amministrativo ha creato e sta creando a ciascuna unità un enorme aggravio di lavoro”.
E così la situazione degli ispettori freschi di assunzione tanto sbandierati dal ministro del Lavoro Claderone, “è ancora più paradossale”, spiegano i sindacati che ricordano appunto come su queste nuove assunzioni sono stati “spesi fiumi di parole, ma poi nei fatti ai pochi colleghi che sono rimasti non si è ancora riusciti nemmeno a consegnare i nuovi pc e alcuni sono ancora privi di postazione a distanza di mesi dal loro ingresso”.
Ma soprattutto, tra gli obiettivi da raggiungere “sembrano non rientrare tutte le onerose attività di vigilanza svolte nell’ambito della reperibilità con la Procura della Repubblica di Roma, avviate senza nemmeno un passaggio di informativa preventiva con i lavoratori e con le OO.SS”, spiega ancora la nota che parla di “una reperibilità “obbligatoria” stabilita, da pseudo accordi – mai visti e sottoscritti – tra INL e Procura della Repubblica di Roma, senza adeguate interlocuzioni sindacali che ne possano sancire la piena “volontarietà” o comunque disciplinare le modalità di funzionamento, senza specifici ordini di servizio e pagata ai lavoratori solo attraverso l’utilizzo di salario accessorio“.
Questioni quindi di quantità di lavoro e di salari, ma anche di qualità. Con tutto ciò che ne consegue per chi, del buon funzionamento delle ispezioni sul lavoro, dovrebbe beneficiare: i lavoratori tutti. “Queste che all’apparenza sembrano solo rivendicazioni per il personale, nella realtà si traducono nella necessità di essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro – concludono i sindacati mettendo il dito nella piaga – Nonostante i proclami dei diversi vertici di turno, la realtà è che oggi sia gli ispettori del lavoro che il personale amministrativo tutto, non sono più nelle condizioni di garantire la tutela del lavoro e dei lavoratori“.