Alla manovra 2025 concorrono “misure di revisione, razionalizzazione e rimodulazione delle spese dei Ministeri e degli enti territoriali“. È quel che si legge nel Dpb inviato a Bruxelles, nella tabella riassuntiva di entrate e spese che prevede il “concorso degli enti territoriali al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica”. Il “contributo richiesto alle Regioni, alle Province e ai Comuni” ammonta nel 2025 allo 0,037% del Pil (pari a circa 800 milioni di euro).

Allo stesso tempo però, vengono previsti interventi per il sostegno della finanza pubblica locale pari allo 0,021% del Pil, pari a circa 450 milioni. In altri termini, il prossimo anno il contributo degli enti locali alla manovra ammonta a circa 350 milioni di euro. Per gli anni successivi, guardando con lo stesso meccanismo a contributi e sostegni, nel 2026 viene richiesto agli enti territoriali un impegno a favore della finanza pubblica per circa 1 miliardo, mentre nel 2027 sarà lo Stato a garantire interventi netti per 1,1 miliardi.

Le cifre riportate nelle tabelle di spese ed entrate del Dpb rappresentano dei valori aggiuntivi rispetto alla legislazione vigente e considerano gli importi netti e non la spesa complessiva dello Stato. Per gli enti territoriali devono per esempio essere considerate le risorse destinate alle Regioni per la sanità.

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