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Lufthansa, multa per 4 milioni di dollari: aveva negato l’imbarco a 128 ebrei ortodossi

Lufthansa è stata multata per 4 milioni di dollari dal Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti per aver negato l’imbarco nel 2022 a 128 passeggeri ebrei ortodossi diretti a Budapest per la commemorazione annuale di un rabbino ortodosso, Yeshayah Steiner. La multa è la più onerosa mai emessa dall’agenzia per violazione di diritti civili. In […]

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Lufthansa è stata multata per 4 milioni di dollari dal Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti per aver negato l’imbarco nel 2022 a 128 passeggeri ebrei ortodossi diretti a Budapest per la commemorazione annuale di un rabbino ortodosso, Yeshayah Steiner. La multa è la più onerosa mai emessa dall’agenzia per violazione di diritti civili. In realtà, la compagnia dovrà restituire solo due milioni di dollari visto che i restanti due erano già stati versati ai passeggeri discriminati, come prevedeva un accordo tra le parti raggiunto nello stesso anno.

Le persone coinvolte – che erano in transito a Francoforte da New York – sono state lasciate a terra, hanno riferito, perché si erano rifiutate di indossare la mascherina a bordo, come prevedevano le disposizioni allora vigenti per contrastare la pandemia Covid. Sebbene molti di loro non si conoscessero e non viaggiassero insieme, hanno raccontato agli investigatori che Lufthansa li ha trattati come se fossero un gruppo e ha negato l’imbarco a tutti per il presunto comportamento scorretto solo di alcuni.

I membri dell’equipaggio non hanno identificato alcun passeggero che non abbia obbedito alle loro istruzioni, il che, secondo la compagnia aerea, è dovuto all’elevato numero di violazioni e al fatto che molti si sono scambiati i posti durante il volo. Il capitano ha avvertito la sicurezza della compagnia aerea del comportamento scorretto dei passeggeri, che poi – secondo quanto riportato nell’ordinanza di autorizzazione del caso – sono stati lasciati a terra. Per parte sua, Lufthansa ha respinto “qualsiasi affermazione del Dipartimento secondo cui gli eventi di questa vicenda sono stati causati da una qualsiasi forma di discriminazione” e ha contestato che qualche dipendente abbia agito per pregiudizio, pur riconoscendo “errori nelle procedure e nelle comunicazioni aziendali”.