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“L’obiettivo è costruire città in grado di sostenersi autonomamente su Marte entro 20 anni”: Elon Musk festeggia lo storico recupero del booster di Starship

L'atterraggio controllato del booster di Starship rappresenta il primo passo verso i viaggi interspaziali: l'obiettivo è raggiungere la Luna e Marte

di F. Q.
“L’obiettivo è costruire città in grado di sostenersi autonomamente su Marte entro 20 anni”: Elon Musk festeggia lo storico recupero del booster di Starship

“I primi viaggi con equipaggio verso Marte saranno effettuati tra 4 anni. Da lì in poi, il numero di voli crescerà in maniera esponenziale con l’obiettivo di costruire tra circa 20 anni le città in grado di sostenersi autonomamente”. A dirlo è stato Elon Musk in un post pubblicato su X a inizio settembre. Parole che possono sembrare inverosimili, ma al suo progetto di trasferire una parte della popolazione mondiale su un altro pianeta è stato di recente aggiunto un altro storico traguardo: un razzo completamente riutilizzabile.

L’amministratore delegato di SpaceX, infatti, ha festeggiato, così come tutti i dipendenti e i tecnici dell’azienda, il recupero del booster di Starship, il veicolo spaziale più grande e potente mai realizzato. È composto da due parti: lo Starship è la navicella, la parte superiore che, verosimilmente, punta a ospitare, in futuro, esseri umani; il booster, chiamato Super Heavy, ne permette il decollo grazie ai suoi 33 motori. L’aggancio è stato possibile grazie ai bracci robotici della base Mechazilla (tratto dalla saga cinematografica Godzilla), una torre alta 150 metri e dotata di “chopsticks” progettati per afferrare il razzo durante la sua discesa.

L’obiettivo era appunto quello di contenere l’atterraggio del booster, così da renderlo riutilizzabile: un’ipotesi che permeterebbe, nella visione di Musk, di rifornirlo e farlo ripartire, trasformando Starship in un mezzo di trasporto spaziale economico e alla portata della massa. E il test, in futuro, sarà esteso anche alla navicella, che in questo caso è ammarata, come previsto, in un’area dell’oceano Indiano.

L’impresa, dunque, rappresenta un passo ulteriore verso la premessa iniziale di Musk: attraverso questo elaborato sistema ingegneristico sarà possibile, secondo i calcoli di SpaceX, tornare sulla Luna, nell’ambito del progetto Artemis, e approdare su Marte, dando il via, verosimilmente, alla colonizzazione del pianeta rosso da parte degli umani.

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