La Gestazione per altri da oggi in Italia è considerato reato universale. E quindi non è più solo illegale nel nostro Paese, ma anche nel caso in cui le coppie ne abbiano fatto ricorso all’estero. Il via libera definitivo è arrivato a Palazzo Madama con 84 sì, 58 no e nessun astenuto. Il provvedimento, fortemente contestato dalle opposizioni, aveva come prima firmataria la deputata Fdi Carolina Varchi e aveva ricevuto il primo via libera il 26 luglio 2023. Il testo Varchi riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni “nella precedente legislatura”. Ha festeggiato la ministra per la Natalità Eugenia Roccella: “Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto. Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”.
In Italia, la maternità surrogata è vietata già dal 2004. Ma ora, con questo ddl che diventa legge, i genitori che torneranno in Italia, dopo aver fatto ricorso alla pratica della ‘gestazione per altri’, potranno essere incriminati e finire in carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione pecuniaria che potrà arrivare sino ad un milione di euro. “Con questo provvedimento – ha sottolineato il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo – vogliamo infatti evitare che il divieto previsto in Italia venga aggirato, andando all’estero per commissionare un bambino che poi viene riconosciuto nel nostro Paese”. Il testo appena approvato è formato da un solo articolo che modifica la legge 40 del 2004 estendendo il reato all’estero. Durante la discussione in Commissione al Senato, mesi fa, la Lega tentò di proporre una stretta ulteriore presentando un emendamento che raddoppiava la multa e portava il carcere fino a 10 anni. Ma ci fu un dietrofront per l’obiezione del resto del centrodestra. La Lega inizialmente difese l’emendamento, ma poi dovette rinunciare.
L’opposizione compatta ha attaccato duramente, dentro e fuori l’Aula, il disegno di legge definendolo, come ha fatto la senatrice Elena Cattaneo, “un manifesto ideologico” a “danno delle famiglie” e dei “bambini”. Il centrodestra, infatti, si sottolinea in Italia Viva, ha respinto anche l’emendamento presentato da Ivan Scalfarotto con il quale si chiedeva che “dall’attuazione” della legge non derivasse “un pregiudizio per i diritti e gli interessi del minore” garantendo “gli adempimenti previsti” per il “riconoscimento del rapporto filiale instauratosi con i genitori di fatto”, ai quali “è attribuita la responsabilità genitoriale”.
Pd, Avs e M5s: “Assurdo giuridico” – Durante il dibattito a Palazzo Madama non sono mancate le tensioni, tra interruzioni e attacchi reciproci. E’ successo, ad esempio, mentre parlava la senatrice del M5s, Elisa Pirro. “I colleghi maschi di maggioranza stanno dicendo che l’utero non è il mio?”, ha dichiarato. “I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio”. Dai banchi della maggioranza ci sono state diverse interruzioni. “Siamo al comunismo degli organi”, ha ribatutto l’esponente 5 stelle. “Io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana”.
Contrario al provvedimento anche il Partito democratico. “Vorrei partire dalla parola sfruttamento”, ha detto nel suo intervento la senatrice dem Susanna Camusso. “Non ho sentito la destra usare con la stessa intensità la parola sfruttamento però quando abbiamo discusso di provvedimenti del governo sul lavoro che colpiscono le donne. La verità è che la destra vuole che a decidere sia lo stato etico. La destra pensa che le donne siano esseri fragili che non possono decidere. Invece le donne sono in grado di sapere cosa è sfruttamento e cosa non lo è. Le donne devono poter decidere di loro stesse. Questo è il nodo di questo pessimo ddl”. E ancora: “Il reato che viene inventato dalla destra creerà discriminazioni nei confronti dei minori perché quelle bambine e quei bambini che nasceranno e cresceranno a prescindere dal nuovo reato imposto, avranno addosso uno stigma”. Contro il testo è intervenuto anche il dem Filippo Sensi: “Che vi hanno fatto questi bambini, questi minori, per essere diventati il principale fronte del vostro furore legislativo? Io sono un cattolico e dunque per la gpa, perché al cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore. Ci vuole forza per fare ciò che è giusto. Spero ne siate consapevoli”.
Ha protestato anche Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra: “L’introduzione di un reato universale”, ha detto, “è giuridicamente infondata e palesemente incostituzionale perché contrasta con il principio di colpevolezza di cui all’articolo 27 della Costituzione. Paragonare la gpa a reati come il genocidio, la tortura, lo sfruttamento della prostituzione minorile, la riduzione in schiavitù è un assurdo giuridico. Il nostro ordinamento giuridico prevede la giurisdizione universale solo per reati di particolare gravità, come genocidio o terrorismo, legati a valori universalmente condivisi. La Gestazione per altri invece è perfettamente legale in 65 Stati di cui 6 in Europa. Equipararla a crimini così gravi è un errore colossale”. E ha chiuso: “Si tratta di un atto disumano contro genitori e bambini, che alimenta solo stigma e discriminazione”.
La senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Manifesto ideologico” – In Aula ha preso la parola anche la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Questo disegno di legge espone al rischio che si sia di fronte ad un manifesto ideologico, piuttosto che alla volontà di affrontare razionalmente un tema che dovrebbe vedere, nella libertà e autodeterminazione delle persone e nel benessere psicofisico del minore, in qualunque circostanza sia venuto alla luce, la nostra stella polare”. In altre circostanze, ha continuato Cattaneo, “sarei stata ben felice di intervenire su in disegno di legge volto alla modifica della legge n.40 del 2004, in particolare per abrogare la parte dell’articolo 13 che dispone il carcere per quei ricercatori italiani che volessero derivare linee cellulari staminali dalle blastocisti sovrannumerarie destinate al congelamento distruttivo. Ma invece, anziché essere qui per festeggiare la liberazione della scienza da un divieto alla ricerca scientifica ideologico ed ipocrita, oggi siamo qui a discutere l’allargamento della punibilità di scelte riproduttive compiute da cittadini italiani in stati, a noi prossimi, in cui perfettamente legali e regolamentate”. Cattaneo ha quindi ricordato come la gestazione per altri in forma solidale sia consentita in diversi paesi, tra questi: Olanda, Belgio, Danimarca, Repubblica Ceca, Grecia, Portogallo, Gran Bretagna, Ucraina, Russia, Stati Uniti e Canada, sottolineando come si tratti quindi di “una pratica che di tutta evidenza non può essere considerata come un reato con un disvalore sociale universale”. “Qualunque cosa si pensi, legittimamente, di questa scelta – ha concluso Cattaneo – faccio fatica a comprendere come si possa paragonare la gestazione solidale alla stregua di reati gravissimi – che, questi sì, evidentemente hanno un portato universale – penso alla pedofilia, al terrorismo o ad azioni di genocidio”.
Fdi: “Non è libertà, ma sfruttamento” – Chi rivendica il provvedimento è stata naturalmente Fratelli d’Italia. “Oggi estendiamo la punibilità di un reato anche all’estero per i cittadini italiani, perché la legge ha efficacia in Italia, ma vogliamo sradicare il fenomeno del turismo procreativo”, ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni. “Nei precedenti interventi avete sbandierato sentenze della Corte costituzionale – prosegue – ebbene, in punta di diritto ne ricordo una di sentenza della Suprema corte, la 272 del 2017, la quale definisce che la maternità surrogata ‘offende in modo intollerabile la dignità delle donne e mina nel profondo le relazioni umane'”. “Il bambino – si domanda la parlamentare di FdI – è un oggetto di diritti altrui o un soggetto di diritti? Il bambino può forse essere acquistato, venduto, prodotto come un oggetto che si ordina su internet scegliendone il colore degli occhi e dei capelli? Siete dunque voi che infierite col soggetto più debole, che è il nascituro. E ancora: anni di battaglie per la valorizzazione della donna sono forse serviti a ridurla in un forno in cui tenere un bambino e toglierlo in cambio di soldi? Questa è la libertà?”.
Diritti
La maternità surrogata diventa reato universale, ok del Senato: è legge. Le opposizioni protestano: “Assurdo giuridico”
La Gestazione per altri da oggi in Italia è considerato reato universale. E quindi non è più solo illegale nel nostro Paese, ma anche nel caso in cui le coppie ne abbiano fatto ricorso all’estero. Il via libera definitivo è arrivato a Palazzo Madama con 84 sì, 58 no e nessun astenuto. Il provvedimento, fortemente contestato dalle opposizioni, aveva come prima firmataria la deputata Fdi Carolina Varchi e aveva ricevuto il primo via libera il 26 luglio 2023. Il testo Varchi riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni “nella precedente legislatura”. Ha festeggiato la ministra per la Natalità Eugenia Roccella: “Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto. Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”.
In Italia, la maternità surrogata è vietata già dal 2004. Ma ora, con questo ddl che diventa legge, i genitori che torneranno in Italia, dopo aver fatto ricorso alla pratica della ‘gestazione per altri’, potranno essere incriminati e finire in carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione pecuniaria che potrà arrivare sino ad un milione di euro. “Con questo provvedimento – ha sottolineato il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo – vogliamo infatti evitare che il divieto previsto in Italia venga aggirato, andando all’estero per commissionare un bambino che poi viene riconosciuto nel nostro Paese”. Il testo appena approvato è formato da un solo articolo che modifica la legge 40 del 2004 estendendo il reato all’estero. Durante la discussione in Commissione al Senato, mesi fa, la Lega tentò di proporre una stretta ulteriore presentando un emendamento che raddoppiava la multa e portava il carcere fino a 10 anni. Ma ci fu un dietrofront per l’obiezione del resto del centrodestra. La Lega inizialmente difese l’emendamento, ma poi dovette rinunciare.
L’opposizione compatta ha attaccato duramente, dentro e fuori l’Aula, il disegno di legge definendolo, come ha fatto la senatrice Elena Cattaneo, “un manifesto ideologico” a “danno delle famiglie” e dei “bambini”. Il centrodestra, infatti, si sottolinea in Italia Viva, ha respinto anche l’emendamento presentato da Ivan Scalfarotto con il quale si chiedeva che “dall’attuazione” della legge non derivasse “un pregiudizio per i diritti e gli interessi del minore” garantendo “gli adempimenti previsti” per il “riconoscimento del rapporto filiale instauratosi con i genitori di fatto”, ai quali “è attribuita la responsabilità genitoriale”.
Pd, Avs e M5s: “Assurdo giuridico” – Durante il dibattito a Palazzo Madama non sono mancate le tensioni, tra interruzioni e attacchi reciproci. E’ successo, ad esempio, mentre parlava la senatrice del M5s, Elisa Pirro. “I colleghi maschi di maggioranza stanno dicendo che l’utero non è il mio?”, ha dichiarato. “I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio”. Dai banchi della maggioranza ci sono state diverse interruzioni. “Siamo al comunismo degli organi”, ha ribatutto l’esponente 5 stelle. “Io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana”.
Contrario al provvedimento anche il Partito democratico. “Vorrei partire dalla parola sfruttamento”, ha detto nel suo intervento la senatrice dem Susanna Camusso. “Non ho sentito la destra usare con la stessa intensità la parola sfruttamento però quando abbiamo discusso di provvedimenti del governo sul lavoro che colpiscono le donne. La verità è che la destra vuole che a decidere sia lo stato etico. La destra pensa che le donne siano esseri fragili che non possono decidere. Invece le donne sono in grado di sapere cosa è sfruttamento e cosa non lo è. Le donne devono poter decidere di loro stesse. Questo è il nodo di questo pessimo ddl”. E ancora: “Il reato che viene inventato dalla destra creerà discriminazioni nei confronti dei minori perché quelle bambine e quei bambini che nasceranno e cresceranno a prescindere dal nuovo reato imposto, avranno addosso uno stigma”. Contro il testo è intervenuto anche il dem Filippo Sensi: “Che vi hanno fatto questi bambini, questi minori, per essere diventati il principale fronte del vostro furore legislativo? Io sono un cattolico e dunque per la gpa, perché al cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore. Ci vuole forza per fare ciò che è giusto. Spero ne siate consapevoli”.
Ha protestato anche Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra: “L’introduzione di un reato universale”, ha detto, “è giuridicamente infondata e palesemente incostituzionale perché contrasta con il principio di colpevolezza di cui all’articolo 27 della Costituzione. Paragonare la gpa a reati come il genocidio, la tortura, lo sfruttamento della prostituzione minorile, la riduzione in schiavitù è un assurdo giuridico. Il nostro ordinamento giuridico prevede la giurisdizione universale solo per reati di particolare gravità, come genocidio o terrorismo, legati a valori universalmente condivisi. La Gestazione per altri invece è perfettamente legale in 65 Stati di cui 6 in Europa. Equipararla a crimini così gravi è un errore colossale”. E ha chiuso: “Si tratta di un atto disumano contro genitori e bambini, che alimenta solo stigma e discriminazione”.
La senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Manifesto ideologico” – In Aula ha preso la parola anche la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Questo disegno di legge espone al rischio che si sia di fronte ad un manifesto ideologico, piuttosto che alla volontà di affrontare razionalmente un tema che dovrebbe vedere, nella libertà e autodeterminazione delle persone e nel benessere psicofisico del minore, in qualunque circostanza sia venuto alla luce, la nostra stella polare”. In altre circostanze, ha continuato Cattaneo, “sarei stata ben felice di intervenire su in disegno di legge volto alla modifica della legge n.40 del 2004, in particolare per abrogare la parte dell’articolo 13 che dispone il carcere per quei ricercatori italiani che volessero derivare linee cellulari staminali dalle blastocisti sovrannumerarie destinate al congelamento distruttivo. Ma invece, anziché essere qui per festeggiare la liberazione della scienza da un divieto alla ricerca scientifica ideologico ed ipocrita, oggi siamo qui a discutere l’allargamento della punibilità di scelte riproduttive compiute da cittadini italiani in stati, a noi prossimi, in cui perfettamente legali e regolamentate”. Cattaneo ha quindi ricordato come la gestazione per altri in forma solidale sia consentita in diversi paesi, tra questi: Olanda, Belgio, Danimarca, Repubblica Ceca, Grecia, Portogallo, Gran Bretagna, Ucraina, Russia, Stati Uniti e Canada, sottolineando come si tratti quindi di “una pratica che di tutta evidenza non può essere considerata come un reato con un disvalore sociale universale”. “Qualunque cosa si pensi, legittimamente, di questa scelta – ha concluso Cattaneo – faccio fatica a comprendere come si possa paragonare la gestazione solidale alla stregua di reati gravissimi – che, questi sì, evidentemente hanno un portato universale – penso alla pedofilia, al terrorismo o ad azioni di genocidio”.
Fdi: “Non è libertà, ma sfruttamento” – Chi rivendica il provvedimento è stata naturalmente Fratelli d’Italia. “Oggi estendiamo la punibilità di un reato anche all’estero per i cittadini italiani, perché la legge ha efficacia in Italia, ma vogliamo sradicare il fenomeno del turismo procreativo”, ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni. “Nei precedenti interventi avete sbandierato sentenze della Corte costituzionale – prosegue – ebbene, in punta di diritto ne ricordo una di sentenza della Suprema corte, la 272 del 2017, la quale definisce che la maternità surrogata ‘offende in modo intollerabile la dignità delle donne e mina nel profondo le relazioni umane'”. “Il bambino – si domanda la parlamentare di FdI – è un oggetto di diritti altrui o un soggetto di diritti? Il bambino può forse essere acquistato, venduto, prodotto come un oggetto che si ordina su internet scegliendone il colore degli occhi e dei capelli? Siete dunque voi che infierite col soggetto più debole, che è il nascituro. E ancora: anni di battaglie per la valorizzazione della donna sono forse serviti a ridurla in un forno in cui tenere un bambino e toglierlo in cambio di soldi? Questa è la libertà?”.
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Mondo
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Cronaca
Il Papa “ha riposato bene”. “Dimissioni? Sono speculazioni”. Le condizioni mediche: “Non è fuori pericolo, il vero rischio è la sepsi”
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano.
In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano.
In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano.
In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Eliya Cohen, Omer Shem Tov e Omer Wenkert sono stati trasferiti alla Croce Rossa Internazionale dopo essere saliti sul palco a Nuseirat, nel centro di Gaza, prima del rilascio da parte di Hamas.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - "In Italia sono sempre più giovani medici attratti dalla ginecologia oncologica: questa specializzazione conta bravi chirurghi intorno ai 45 anni, in Italia sono circa 50, tra cui molte donne. E loro saranno tra i protagonisti domani del simposio 'Innovation in Gyn Onc', appuntamento voluto dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia all’interno di Esgo", European Gynaecological Oncology Congress, in corso fino a domenica a Roma (Hotel dei Congressi all’Eur). Così all’Adnkronos Salute Vito Trojano, presidente di Sigo alla vigilia del meeting all’interno del Congresso Esgo 2025, un'esperienza formativa con oltre 50 sessioni scientifiche che in questa tre giorni di lavori presentano gli ultimi sviluppi medici e scientifici nella ricerca, nel trattamento e nella cura dei tumori ginecologici, tenuti da esperti di fama mondiale.
"Sarà una giornata molto importante perché non solo è un connubio fra la Società europea di ginecologia oncologica e la Sigo – spiega Trojano – ma perché dedicata alle nuove generazioni. Obiettivo: poter fare in modo che la Ginecologia oncologica sia sempre più attrattiva e di interesse per i giovani che aspirano a fare i medici".
Tra i temi al centro del simposio, nuove proposte per la vaccinazione e lo screening del cancro cervicale, prevenzione del cancro ovarico oltre la chirurgia, medicina di precisione in oncologia ginecologica, novità dalla biopsia liquida, algoritmi terapeutici nel carcinoma ovarico di prima linea, efficacia e sopravvivenza a lungo termine con gli inibitori di Parp. E ancora: la salute digitale in oncologia ginecologica, telechirurgia, telesonografia, teleconsulenza e Hipec (chemioterapia ipertermica intraperitoneale) in oncologia ginecologica. "Ampio spazio sarà dato ovviamente alle nuove terapie mediche, alle tecniche chirurgiche e all’Intelligenza artificiale con cui i futuri chirurghi si addestrano e si formano", conclude Trojano.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".