Il Senato si prepara al voto definitivo sul ddl che dichiara la maternità surrogata come reato universale. Il provvedimento, sostenuto e voluto da Fratelli d’Italia, è fortemente contestato dalle opposizioni: in Italia è già reato, ma Fdi e governo vogliono colpire chi va all’estero per evitare il divieto in patria. All’apertura dei lavori, l’Aula ha respinto le questioni pregiudiziali di costituazionalità: tutte e tre sono state bocciate con 87 voti contrari. Ora è in corso la discussione generale con 17 interventi.

Pd, Avs e M5s: “Assurdo giuridico” – Durante il dibattito non sono mancate le tensioni, tra interruzioni e attacchi reciproci. E’ successo, ad esempio, mentre parlava la senatrice del M5s, Elisa Pirro. “I colleghi maschi di maggioranza stanno dicendo che l’utero non è il mio?”, ha dichiarato. “I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio”. Dai banchi della maggioranza ci sono state diverse interruzioni. “Siamo al comunismo degli organi”, ha ribatutto l’esponente 5 stelle. “Io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana”.

Contrario al provvedimento anche il Partito democratico. “Vorrei partire dalla parola sfruttamento”, ha detto nel suo intervento la senatrice dem Susanna Camusso. “La destra questa mattina l’ha molto usata in riferimento alla Gpa. Non ho sentito la destra usare con la stessa intensità la parola sfruttamento però quando abbiamo discusso di provvedimenti del governo sul lavoro che colpiscono le donne. La verità è che la destra vuole che a decidere sia lo stato etico. La destra pensa che le donne siano esseri fragili che non possono decidere. Invece le donne sono in grado di sapere cosa è sfruttamento e cosa non lo è. Le donne devono poter decidere di loro stesse. Questo è il nodo di questo pessimo ddl”. E ancora: “Viene inventato un reato mentre ci sono tanti altri sfruttamenti delle donne di cui la destra non si occupa. E il reato che viene inventato dalla destra creerà discriminazioni nei confronti dei minori perché quelle bambine e quei bambini che nasceranno e cresceranno a prescindere dal nuovo reato imposto, avranno addosso uno stigma”.

Ha protestato anche Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra: “L’introduzione di un reato universale”, ha detto, “è giuridicamente infondata e palesemente incostituzionale perché contrasta con il principio di colpevolezza di cui all’articolo 27 della Costituzione. Paragonare la gpa a reati come il genocidio, la tortura, lo sfruttamento della prostituzione minorile, la riduzione in schiavitù è un assurdo giuridico. Il nostro ordinamento giuridico prevede la giurisdizione universale solo per reati di particolare gravità, come genocidio o terrorismo, legati a valori universalmente condivisi. La Gestazione per altri invece è perfettamente legale in 65 Stati di cui 6 in Europa. Equipararla a crimini così gravi è un errore colossale. Prevedere addirittura il carcere e una multa che può arrivare ad un milione di euro si chiama accanimento. Questo provvedimento viola i principi di ragionevolezza e proporzionalità ma, soprattutto, il principio di legalità costituzionale, punendo condotte che sono lecite nei Paesi in cui vengono compiute. Si tratta di un atto disumano contro genitori e bambini, che alimenta solo stigma e discriminazione. Anziché criminalizzare la Gestazione per altri, bisognava piuttosto riformare la legge sulle trascrizioni e sulle adozioni, riconoscendo finalmente i diritti delle famiglie e dei bambini nati tramite la maternità surrogata, come più volte indicato dalla Corte Costituzionale”.

La senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Manifesto ideologico” – In Aula ha preso la parola anche la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Questo disegno di legge espone al rischio che si sia di fronte ad un manifesto ideologico, piuttosto che alla volontà di affrontare razionalmente un tema che dovrebbe vedere, nella libertà e autodeterminazione delle persone e nel benessere psicofisico del minore, in qualunque circostanza sia venuto alla luce, la nostra stella polare”. In altre circostanze, ha continuato Cattaneo, “sarei stata ben felice di intervenire su in disegno di legge volto alla modifica della legge n.40 del 2004, in particolare per abrogare la parte dell’articolo 13 che dispone il carcere per quei ricercatori italiani che volessero derivare linee cellulari staminali dalle blastocisti sovrannumerarie destinate al congelamento distruttivo. Ma invece, anziché essere qui per festeggiare la liberazione della scienza da un divieto alla ricerca scientifica ideologico ed ipocrita, oggi siamo qui a discutere l’allargamento della punibilità di scelte riproduttive compiute da cittadini italiani in stati, a noi prossimi, in cui perfettamente legali e regolamentate”. Cattaneo ha quindi ricordato come la gestazione per altri in forma solidale sia consentita in diversi paesi, tra questi: Olanda, Belgio, Danimarca, Repubblica Ceca, Grecia, Portogallo, Gran Bretagna, Ucraina, Russia, Stati Uniti e Canada, sottolineando come si tratti quindi di “una pratica che di tutta evidenza non può essere considerata come un reato con un disvalore sociale universale”. “Qualunque cosa si pensi, legittimamente, di questa scelta – ha concluso Cattaneo – faccio fatica a comprendere come si possa paragonare la gestazione solidale alla stregua di reati gravissimi – che, questi sì, evidentemente hanno un portato universale – penso alla pedofilia, al terrorismo o ad azioni di genocidio”.

Fdi: “Non è libertà, ma sfruttamento” – Chi rivendica l’intervento è Fratelli d’Italia. “Oggi estendiamo la punibilità di un reato anche all’estero per i cittadini italiani, perché la legge ha efficacia in Italia, ma vogliamo sradicare il fenomeno del turismo procreativo”, ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni. “Nei precedenti interventi avete sbandierato sentenze della Corte costituzionale – prosegue – ebbene, in punta di diritto ne ricordo una di sentenza della Suprema corte, la 272 del 2017, la quale definisce che la maternità surrogata ‘offende in modo intollerabile la dignità delle donne e mina nel profondo le relazioni umane'”. “Il bambino – si domanda la parlamentare di FdI – è un oggetto di diritti altrui o un soggetto di diritti? Il bambino può forse essere acquistato, venduto, prodotto come un oggetto che si ordina su internet scegliendone il colore degli occhi e dei capelli? Siete dunque voi che infierite col soggetto più debole, che è il nascituro. E ancora: anni di battaglie per la valorizzazione della donna sono forse serviti a ridurla in un forno in cui tenere un bambino e toglierlo in cambio di soldi? Questa è la libertà?”.

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