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Un russo scampa a un naufragio e viene ritrovato vivo, al largo della Siberia, dopo due mesi in mare

Purtroppo non c'è stato nulla da fare per il il fratello 49enne e il nipote di 15 anni

di F. Q.
Un russo scampa a un naufragio e viene ritrovato vivo, al largo della Siberia, dopo due mesi in mare

Un piccolo miracolo per il 48enne Mikhail Pichugin. L’uomo è stato tratto in salvo dopo essere rimasto per oltre due mesi a bordo di un catamarano alla deriva nel Mare di Okhotsk, a est della costa orientale della Siberia. Lo ha reso noto la Procura per i trasporti dell’Estremo Oriente russo. Pichugin, con la barba lunga e addosso un giubbotto di salvataggio arancione e una coperta, era incredulo quando ha visto i soccorritori che si avvicinavano. Era in stato di shock, ma cosciente. Sono morti invece suo fratello 49enne e il figlio di questi, di 15 anni, che erano a bordo con lui durante la traversata.

I due fratelli e il ragazzo erano partiti il 9 agosto a bordo del catamarano dalla regione di Khabarovsk per raggiungere l’isola di Sakhalin. Ma durante la traversata, secondo quanto ha riferito il sopravvissuto, il motore ha smesso di funzionare e l’imbarcazione è diventata ingovernabile. Il catamarano alla deriva è stato trovato dopo 66 giorni da un peschereccio di nome Anghel (Angelo).

Secondo quanto ricostruito dai media russi i tre naufraghi avevano solo poche razioni di cibo e 20 litri di acqua potabile. Pichugin al momento del recupero pesava solo 50 chili, la metà di quando era partito. Intanto la procura ha aperto un fascicolo “per violazione delle regole operative del trasporto marittimo che ha portato alla morte di due persone”.

La famiglia è al settimo cielo per il ritrovamento di Pichugin, ma al tempo stesso disperata per i due lutti che dovranno affrontare.

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