Sfregiò l’ex moglie e uccise il padre di lei che cercava di difenderla dall’aggressione. Da maggio Marco Manfrinati è in carcere perché ritenuto responsabile della morte di Fabio Limido. L’uomo è anche accusato di stalking nel processo scaturito dalla denuncia presentata da Lavinia Limido. La donna nel corso del suo esame durante il processo a Varese che vede imputato Manfrinati per stalking, ha raccontato di aver avuto paura del marito, delle sue minacce e della sua aggressività tanto da fuggire e nascondersi. “Io sapevo come sarebbe andata a finire, lui ce l’aveva detto e me lo aspettavo. Per questo avevamo preso accorgimenti – ha aggiunto. – Sapevo che l’epilogo sarebbe stata la morte di qualcuno, credevo la mia”.

La donna, assistita dall’avvocato Fabio Ambrosetti, ha ricostruito l’incubo vissuto dopo il trasferimento con Manfrinati da Varese a Busto Arsizio. Lei aveva paura, lui le controllava i soldi a ogni fine mese, la aggrediva se non parcheggiava l’auto in garage. Lei, assieme al figlio nato nel 2021, aveva cercato di fuggire con l’aiuto dei genitori ma non era riuscita ad evitare l’ultima aggressione, fatale per suo padre che è morto senza sapere se la figlia fosse sopravvissuta dopo essere stata accoltellata alla carotide.

“Mi sono nascosta in provincia di Como, a casa di un’amica di famiglia, perché sapevo che lui mi avrebbe cercato dai miei genitori”, ha raccontato in aula. “Non uscivo di casa e i miei venivano a trovarmi usando auto diverse per non essere seguiti”. E ancora: “Manfrinati ci minacciava e ci insultava con email e telefonate, indirizzate anche alla nostra azienda. Fummo costretti a mettere telecamere ovunque e, addirittura, a fare il giro degli isolati prima di rincasare la sera, per controllare che lui non fosse in zona”.

L’imputato mercoledì mattina era assente in aula. Al momento è rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio ma a quanto pare l’incubo della famiglia Limido non è finito. Manfrinati ha infatti inviato una cartolina alla ex suocera su scritto: “Sentitissime condoglianze per quel brav’uomo morto quattro mesi fa, che ora sarà con gli angioletti. Sinceramente, Marco”. Dall’altro lato, il legale della difesa, Fabrizio Busignani, nel contro esame ha fatto emergere come a Manfrinati sia stato impedito di vedere il figlio per tre mesi anche in assenza di provvedimenti. “Perché ha vietato al suo ex di vedere il figlio?” ha domandato l’avvocato alla donna. “Perché il mio ex marito è un uomo pericoloso”.

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