Cronaca

13enne del Leccese costretta a fare sesso telefonico dalla mamma con un 52enne milanese: al via il processo

Da quando aveva 13 anni è stata costretta a una relazione telefonica con un uomo di 50 anni, con rapporti sessuali a distanza, videochiamate registrate e foto intime. Trasformata di fatto in una schiava del sesso dalla stessa madre 46enne, all’insaputa del padre.

La storia dell’orrore è stata raccontata da Lecceprima. Oggi, infatti, dopo gli arresti avvenuti maggio, la madre della ragazzina, oggi 17enne, e l’uomo, hanno richiesto e ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato.

Tutto comincia quando la giovane di un comune del Leccese aveva 13 anni. La ragazzina inizia una relazione sentimentale telefonica, convinta di parlare con un suo coetaneo. In realtà stava parlando con un 52enne di Milano. Dietro, la regia della madre, una donna di 46 anni. La giovane era obbligata a soddisfare tutte le perversioni dell’uomo, ma anche quelle della madre. Quest’ultima assisteva sempre agli atti di autoerotismo che lui richiedeva e suggeriva persino cosa dire per risultare più eccitante.

Gli scambi, telefonate e videochiamate, avvenivano in orari strategici, quando il marito della donna e padre della ragazzina, secondo l’accusa, dormiva sotto l’effetto di sonniferi che la moglie gli somministrava: tra le cinque e le sei del mattino e non prima delle 23. Non solo. La madre fotografava anche le parti intime della minore di nascosto e le mandava al 52enne che poi le archiviava sul pc, così come faceva con i filmati registrati durante le videochiamate in cui la minore si mostrava nuda. La ragazza era di fatto schiava dell’uomo che la monitorava anche tramite app installate sul cellulare. Se non rispondeva alle chiamate e ai messaggi, che in soli due mesi sono stati ben 85mila, l’uomo la minacciava, dicendo che avrebbe rivelato la loro relazione al resto della famiglia. Per questo la madre la costringeva anche a compiere gesti autolesionistici, in un caso la stessa madre le avrebbe procurato un taglio sulla gamba, così da mandare le ferite all’uomo per dimostrare dispiacere e farsi perdonare.

La vicenda, che si è protratta per cinque anni, è stata seguita dalla sostituta procuratrice Erika Masetti, la quale, nel maggio 2024, ha ottenuto l’arresto di entrambi i colpevoli. Ieri, al termine dell’udienza preliminare, i due hanno richiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. La madre dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, mentre l’uomo è accusato di stalking e, in concorso, di tentata violenza sessuale e pornografia minorile. Il processo si discuterà il prossimo 23 ottobre , la giudice del tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano ha accolto anche la richiesta del padre della vittima di costituirsi parte civile.