“Avere una legge sul bullismo e non usarla pienamente è un peccato. Serve convocare urgentemente il tavolo tecnico previsto dalla norma. Siamo in ritardo”. A parlare è Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. A maggio, ricorda, è stata approvata all’unanimità una nuova legge per la prevenzione e il contrasto al bullismo, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 maggio ed entrata in vigore il 14 giugno. “Ma la sua realizzazione è rimasta in parte lettera morta perché il dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri non ha convocato ancora, in accordo con il ministero dell’Istruzione e del Merito, il tavolo necessario a dar vita alle linee guida utili a realizzare sul campo quanto previsto”. Una lungaggine inammissibile per Caffo. E’ vero che sulla carta c’è scritto che per redigere il piano di azione ci sono 180 giorni di tempo ma tenuto conto che il tavolo non è mai stato convocato siamo già fuori tempo massimo. “Al di là dei casi di cronaca – dice il numero uno di Telefono Azzurro – che sono la punta dell’iceberg noi che gestiamo 114 il servizio di emergenza rivolto a tutti i bambini e ragazzi che vogliano segnalare una situazione di pericolo, sappiamo che i casi sono numerosi”.

D’altro canto i dati del ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2022/23 rivelano che oltre uno studente su quattro ha subito atti di bullismo, con un aumento dal 22,3% del 2020/21 al 27% attuale. Anche gli episodi di cyberbullismo sono in crescita, passando dal 5,4% al 8%. “Fino allo scorso mese di maggio – racconta Caffo a IlFattoQuotidiano.it – abbiamo lavorato con lo strumento della Legge 71 del 29 maggio 2017 sul cyberbullismo ma da sei mesi a questa parte il Parlamento ha voluto estendere espressamente l’applicazione della norma del 2017 anche al bullismo”.

Tra le novità c’è il potenziamento del servizio di supporto psicologico agli studenti, che consente alle Regioni di attivare, nelle scuole, un servizio di assistenza per favorire lo sviluppo e la formazione degli studenti e prevenire situazioni di disagio, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie. La legge prevede anche l’istituzione in ogni scuola di un tavolo permanente di monitoraggio, composto da rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore e che adotti un codice interno per la prevenzione e il contrasto di questi fenomeni. Una buona norma secondo Caffo perché va a mettere in rete tutta una serie di soggetti che devono intervenire in difesa di chi ha subito un atto di bullismo ma anche nei confronti di chi l’ha commesso. “Ci saremmo aspettati in questi mesi una forte azione per governare questa situazione complessa ma siamo ancora al palo”.

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