Televisione

“Il cellulare di mio marito lo sbircio ancora. Affari tuoi o Domenica In? Sono entrambe sfide che sento nelle mie corde”: Caterina Balivo si confessa

La conduttrice de La Volta Buona si è aperta in una lunga intervista al Corriere della Sera, dagli inizi della sua carriera televisiva all'amore per suo marito Guido Maria Brera

di F. Q.
“Il cellulare di mio marito lo sbircio ancora. Affari tuoi o Domenica In? Sono entrambe sfide che sento nelle mie corde”: Caterina Balivo si confessa

Quasi venticinque anni in televisione, Caterina Balivo sente ancora le farfalle nello stomaco quando entra nel suo salotto, a La volta buona, “l’ansia da prestazione”, spiega, lei, in un’intervista al Corriere della sera, dove ha parlato della sua vita privata e professionale: da suo marito, Guido Maria Brera, alla sua carriera in televisione, a cui non rinuncerebbe neanche con una febbre a 40. Anzi, non ci ha rinunciato neanche nella malattia: “Feci una puntata già con la farfallina pronta per l’endovena. Un’altra volta avevo febbre a 40, sono svenuta e sono andata in onda lo stesso”, racconta la conduttrice.

Ma è comiciato tutto anni fa, quando una giovanissima Balivo poco meno che ventenne saliva sul palco di Miss Italia, classificandosi terza: “Certo, non mi ha fatto piacere. Ma ero comunque arrivata fin lì nonostante i miei genitori lo disapprovassero. E poi mi avevano offerto Scommettiamo che…?“. Un inizio televisivo, dunque, al fianco di uno dei conduttori più amati e seguiti in tv, Fabrizio Frizzi: per Balivo è un’occasione per imparare “quanto la gentilezza possa migliorare gli umori in una redazione: se sei gentile e sorridente, e conosci i nomi di tutti i tuoi collaboratori, li fai sentire parte di un gruppo”, dice la conduttrice, che, però, aggiunge altri nomi alla lista dei ‘maestri’ da cui ha tratto un insegnamento: “Milly Carlucci è la professionalità fatta persona. Biagio Izzo mi ha insegnato a sapersi prendere in giro. Franco Di Mare quanto fosse importante studiare”.

Dal ruolo di inviata a Scommettiamo che…? a quello di co-conduttrice nelle puntate speciali di Linea Verde, con il tempo, poi, è arrivato anche un programma tutto suo, La volta buona, su Rai 1: “La mia volta buona? Aver subito un cambiamento di rete e di programma che si è rivelato essenziale per poter continuare una storia d’amore giovane. Se non mi avessero spedita a Milano, sarebbe stato impossibile proseguire: l’amore è più forte di tutto, ma deve essere pratico. Se io e mio marito avessimo continuato a fare i fidanzati a distanza, la storia si sarebbe spenta”.

Alla fine, però, quell’amore è proseguito e il suo compagno dell’epoca, Guido Maria Brera, lo ha sposato: “Avevo 30 anni, Milano non era bella come adesso, quella era la mia madeleine. Poi, quando mi hanno proposto di tornare su Rai 1, lui ha fatto il grande atto d’amore di seguirmi a Roma“. Una scelta di cuore, da cui poi è nata una famiglia, allargata, con la figlia, secondogenita, di lui, Costanza, e i loro due figli, Guido Alberto e Cora, che ancora fanno i conti con la notorietà: “Sono sempre molto seccati quando mi fermano per strada”, racconta Balivo, che sul descriversi nel ruolo di mamma è anche molto sincera: “Una che dice o fa sempre la cosa sbagliata. Sono rompina, metodica. Sono amorevole, ma anche dura“. E, sincera, lo è anche nella sua relazione: “Se controllo il cellulare di mio marito? Una sbirciata la do sempre, ma quello non è controllare: è tenersi aggiornati…”, scherza la conduttrice.

E rivolgendo lo sguardo al passato, la stessa Balivo si dice soddisfatta: “La verità è che sono grata di fare il lavoro che mi piace e non penso mai che qualcuno debba darmi di più”. Ma sul futuro i sogni sono ancora tanti: “Se mi piacerebbe di più condurre Affari tuoi o Domenica In? Vabbe’, ma è come chiedermi se preferisco George Clooney o Brad Pitt! Sono entrambe sfide che sento nelle mie corde“, ribatte la conduttrice. Che proprio sui game show, tendenzialmente condotti dagli uomini, combatte una sua personale crociata: “La prima puntata di Lingo, su La7, avevo messo i baffi apposta. (Il fatto che siano condotti da uomini, ndr) La trovo una grande ingiustizia televisiva. Il punto è che noi donne possiamo avere registri diversi, gli uomini molti meno”, conclude Balivo.

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