“Se i numeri sono quelli che sto leggendo in queste ore, i fondi previsti dalla Manovra per la sanità sono pochi”. Eppure “trovare i soldi per la sanità sarebbe facile” secondo il farmacologo Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in un’intervista a La Stampa spiega come fare: per prima cosa “rivedere il prontuario terapeutico sul quale non si interviene da trent’anni. Noi paghiamo un sacco di soldi per farmaci che sono inutili o in sovrabbondanza”, mentre andrebbero scelti e tenuti solo i più efficaci. Lo scienziato nello specifico dice: “Perché Perché dobbiamo avere 70 farmaci anti-diabete? Se facessimo dei confronti e scegliessimo i più efficaci potremmo averne molti meno”. Quindi l’idea di raddoppiare il prezzo delle sigarette, idem per l’alcol.

“Si potrebbe raddoppiare il costo delle sigarette. Raccoglieremmo miliardi di euro per la sanità, anche perché 12 milioni di fumatori incidono tantissimo sul Ssn: abbiamo costi elevati per malattie che senza fumo sarebbero evitabili. Lo chiediamo da vent’anni. Idem per l’alcol” che “è un altro fattore cancerogeno. Non si capisce perché non si fanno i festival delle sigarette, ma si fanno quelli del vino. Non si fa niente di ciò che servirebbe davvero alla salute“, incalza lo scienziato. “La sanità è diventata un grande mercato. In Italia abbiamo 4,5 milioni di persone con diabete di tipo 2 e 180mila morti all’anno per tumore. Il 40% di queste patologie sarebbe evitabile. Basta volerlo”.

“Per la sanità il Governo non sta facendo quello che potrebbe fare”, afferma il fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, anche se “in realtà – precisa – tutti i governi che si sono succeduti in Italia si sono mossi considerando la salute una spesa invece che un investimento. Lo stesso accade con la ricerca o l’istruzione”. Così ancora una volta i fondi per la sanità “sono pochi – ritiene lo scienziato – soprattutto se guardiamo a quanto spendono gli altri Paesi”. Per Garattini “il problema principale è che non possiamo continuare a mantenere gli stipendi dei medici, degli infermieri e più in generale del personale del Servizio sanitario nazionale ai livelli attuali. Sono fra i più bassi d’Europa e questo comporta il passaggio al privato o il trasferimento all’estero. E poi c’è il tema disuguaglianze, strettamente collegato alla questione liste d’attesa”, visto che “oggi chi paga può avere visite e analisi rapidamente rivolgendosi ai privati, sempre più spesso attraverso le assicurazioni”. E’ “un’ingiustizia che non possiamo tollerare”.

Per tagliare le attese bisogna potenziare il territorio, continua Garattini, perché “se ci fossero davvero le Case di comunità, luoghi in cui 20 o 30 medici di medicina generale lavorano insieme, ci sarebbero meno liste d’attesa”. Però ci sono anche “liste d’attesa per troppe malattie evitabili“, e allora “promuovere la prevenzione è il modo più efficace per ridurle. Intervenendo su fattori come fumo, alcol, droga, attività fisica e sovrappeso, si diminuiscono anche gli accessi al Ssn. Solo così si inverte la tendenza all’aumento dei costi”, anzi si possono pure ottenere risorse.

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