Politica

Il processo a Salvini e la “marcia” dei leghisti a Palermo: tra appelli e freddezza, la corsa del Carroccio siciliano per riempire la piazza

Il tam-tam via chat è partito lunedì mattina. I canali siciliani della Lega via social, e soprattutto via whatsapp, sono stati occupati dal volantino che chiama a raccolta per la manifestazione contro i giudici a Palermo: “A tutti voi è cortesemente chiesta la massima partecipazione”, si legge in uno di questo messaggi in chat. Ma la chiamata alle armi di Matteo Salvini finora è stata raccolta con distacco e per venerdì mattina, giorno in cui Giulia Bongiorno farà la sua arringa in aula, ai gazebo organizzati in piazza Politeama a Palermo si teme il rischio defezioni. L’adunata del vicepremier contro i giudici potrebbe, infatti, infrangersi contro i malumori dei leghisti siciliani.

Dopo lunedì gli appelli a partecipare al presidio si sono sgonfiati e non pochi, soprattutto tra i leghisti della prima ora, restano freddi. Un partito che in Sicilia ha imbarcato molti “ex”, da Luca Sammartino e la compagna Valeria Sudano (entrambi ex renziani) a Nino Germanà (prima in Forza Italia), oggi segretario regionale del partito. Grandi collettori di voti imbarcati per “fare numeri a discapito della prima guardia più convinta e partecipe sul territorio”, spiega una fonte leghista. Sammartino è, infatti, il mr preferenze di Catania: alle scorse regionali ha ottenuto più di 20mila voti. Ma sono preferenze che si traducono in adunate di piazza? Un’altra fonte interna al Carroccio storce il naso e indica: “Al momento di fare i gazebo per la raccolta firme in tutto il Catanese, regno di Sammartino, ne hanno fatto solo uno e non più di una decina in tutta l’isola”. Eppure uno dei messaggi inviati dai leghisti siculi parlava chiaro: “Coinvolgete il territorio”.

L’imperativo sembra però avere raccolto poco entusiasmo in una terra in cui – con l’ingresso dei big dei consensi – è cresciuto il malcontento: “Il partito degli eletti, si parlano solo tra di loro ma non hanno nessuna spinta ideologica, usano la Lega come un taxi”, dice in assoluto anonimato l’esponente leghista. Intanto il segretario regionale annuncia in una nota una partecipazione massiccia: “Cento parlamentari della Lega – scrive Germanà – insieme a tanti cittadini siciliani, saranno in piazza Politeama a sostegno di Matteo Salvini”.

Di certo, a Palermo si attende l’arrivo in serata di parlamentari e ministri dal resto d’Italia mentre non tutti gli esponenti siciliani prenderanno parte all’adunata di piazza. Chi in questi mesi si è sentito messo da parte dalla preponderanza del gruppo che fa capo a Sammartino, non pare abbia infatti in programma di andarci. A chiedere singolarmente, le risposte sono tutte tiepide. In forse è, per esempio, la partecipazione di Mimmo Turano, assessore alla Formazione e deputato regionale, sempre più isolato all’interno della giunta di Renato Schifani e poco spalleggiato dal partito di Salvini. Tra le file degli scontenti c’è anche Marianna Caronia, deputata regionale ma secondo i ben informati, visto l’isolamento all’interno del gruppo, sarebbe ad un passo dalla defezione. Ci sarà, invece, tutto il gruppo di Sammartino. E ci saranno lo stesso Sammartino e Valeria Sudano. Anche Sammartino ha le sue questioni aperte con la magistratura: è stato da poco rinviato a giudizio per corruzione elettorale, è la terza volta che gli contestano lo stesso reato. La sua partecipazione alla protesta contro i giudici da imputato è di certo un atto di fedeltà a Salvini: “Ma è solo una prova di forza in un’isola in cui non c’è più nessuna spinta ideale – ribadisce una fonte del partito – qui non è il partito di rottura. Qui non è il partito di Salvini”.