"Tre anni era completamente diverso: c'erano giocatori più bravi": il ct mette le cose in chiaro
Passano le ore e Roberto Mancini vede la panchina dell’Arabia Saudita allontanarsi sempre di più. “Dobbiamo scusarci con i nostri tifosi che ci supportano. È una situazione inaccettabile, abbiamo fatto due punti nelle ultime tre partite casalinghe. Prenderemo una decisione“. Le parole del capo della federazione Yasser Al Misehal sono più che un semplice avvertimento. Solo 5 punti e terzo posto in classifica: la corsa ai prossimi Mondiali rischia di compromettersi. I tifosi lo contestano, la federazione prende posizione e il ct italiano cerca di difendersi in conferenza stampa: “L’importante è qualificarsi, non importa se primi o secondi nel girone. Se vivi nel passato non puoi mai cambiare. Tre anni fa era completamente diverso da oggi, c’erano giocatori più giovani e più bravi, giocatori che giocavano sempre. Se volete vivere nel passato, vivete nel passato”.
Nervi tesi e contestazioni
Una situazione molto complicata da gestire, dentro e fuori dal campo. Dopo lo 0-0 contro il Bahrain, Roberto Mancini è stato fortemente contestato dai tifosi presenti sugli spalti: il suo gesto è lo specchio di una crisi che il ct non riesce a gestire e di uno stato d’animo che forse lo vede già ben distante dal suo ricco contratto.
Saudi Arabian fans ask Roberto Mancini to leave pic.twitter.com/y913LsKYtn
— FOOTBALLFANSSTUFF (@officialffsnews) October 16, 2024
“I miei giocatori devono avere più spazio in campionato”
Polemiche che continuano da settimane. Ne aveva già parlato a settembre, ora ci è ricascato. La questione per Mancini riguarda lo scarso impiego dei suoi giocatori nei club durante l’anno: l’arrivo di tanti giocatori europei, per di più a fine carriera, certamente non aiuta la crescita della nazionale e non abitua i calciatori – quando chiamati in causa – a mantenere un certo ritmo partita. Così, Roberto Mancini si sente penalizzato da questa situazione: “Tre anni fa i giocatori sauditi giocavano tutte le partite. Oggi, tra il 50 e il 60% di loro non gioca. Questo è il primo problema, anzi l’unico problema che abbiamo in questo campionato”. Ora, però, oltre lo scarso impiego in campionato anche quello in nazionale – visti i risultati – non sta convincendo nessuno.