La Banca centrale europea taglia per la terza volta i tassi di 25 punti base. Il tasso sui depositi scende al 3,25%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%. Lo comunica la Bce dopo la riunione in Slovenia, vicino a Lubiana. In particolare, rende noto la Bce, la decisione del Consiglio direttivo scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria: “Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato” e le prospettive di inflazione sono “influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia“, ha detto la presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, in conferenza stampa a Lubiana.

Le ultime informazioni per l’area euro “indicano un’attività economica in qualche modo più debole del previsto” con “rischi orientati al ribasso”, ma “ci aspettiamo che l’economia si rafforzi nel tempo grazie alla ripresa dei redditi che permetterebbe alle famiglie di consumare di più“, ha aggiunto Lagarde nella dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio Direttivo. Mentre la battaglia contro l’inflazione sembra essere stata vinta, “gli ultimi dati mostrano che nell’eurozona il manifatturiero ha continuato a contrarsi mentre le esportazioni di beni si son ridotte e le famiglie consumano meno”, ha sottolineato la presidente della Bce. “L’area euro non va verso una recessione e siamo diretti verso un atterraggio morbido”, ha comunque aggiunto. Lagarde si è soffermata però su alcuni rischi per lo scenario di crescita: un ulteriore inasprimento delle barriere commerciali costituirebbe “un rischio al ribasso” per le prospettive di crescita. La Bce inoltre monitora attentamente gli sviluppi nei due teatri di guerra, in Medio Oriente e Ucraina, i prezzi petroliferi e le misure di stimolo allo studio per l’economia cinese.

La Bce continuerà “a seguire un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. E la decisione presa oggi è proprio uno di questi casi”, ha aggiunto Lagarde, ribadendo l’atteggiamento tenuto finora anziché – come qualcuno attendeva – introducendo una ‘forward guidance’ con cui le banche centrali orientano in un senso o nell’altro le aspettative sulle decisioni future. “Per il futuro non c’è un percorso prestabilito. Que sera, sera”, aveva detto Lagarde a settembre dopo l’ultimo taglio di altro 0,25 punti. L’atteggiamento è confermato. Anche il vicepremier italiano e ministri degli Esteri Antonio Tajani, dopo le polemiche di un mese fa, questa volta non protesta: “Bene la decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse. Andiamo avanti con coraggio”. E Lagarde dal canto suo in conferenza stampa ha voluto sottolineare un altro aspetto: la decisione di tagliare oggi i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale è stata presa all’unanimità.

La nota della Bce
“Ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno. L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione”, spiega la Bce motivando la sua decisione odierna.

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea “è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine. Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”, si legge ancora nella nota della Bce.

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