“Chiedo scusa per ciascuno degli abusi, dal profondo del mio cuore. La mia speranza è che questo patteggiamento offra qualche tipo di conforto per quello che questi uomini e queste donne hanno sofferto”. A parlare, scrive il New York Times, è l’arcivescovo di Los Angeles José Gomez, che commenta così la decisione della diocesi di risarcire con 880 milioni di dollari le vittime di abusi sessuali perpetrati all’interno dell’istituzione di cui oggi è a capo. Una cifra che porta il totale dei pagamenti della chiesa di Los Angeles (che conta più di quattro milioni di cattolici e quasi 300 parrocchie) in cause per abusi sessuali a 1,5 miliardi di dollari, la cifra più alta mai pagata da una chiesa cattolica.

L’accordo arriva dopo decenni di processi e contenziosi e, ricorda il Nyt, sono poche le cause rimaste attualmente pendenti. Per pagare i risarcimenti “nel corso degli anni, l’arcidiocesi ha venduto immobili, liquidato investimenti e contratto prestiti per coprire i costi sbalorditivi“. Uno degli avvocati delle vittime, Morgan A. Stewart, ha dichiarato al giornale americano che una preoccupazione di rilievo nei negoziati è stata garantire che la cifra pattuita fosse tale da poter essere pagata dall’istituzione senza andare in bancarotta, cosa che avrebbe ritardato di anni il risarcimento alle vittime. “Riteniamo di aver raggiunto la migliore cifra prima che dichiarassero il fallimento”, ha continuato il legale, precisando che troppe diocesi hanno usato questo argomento “come procedura per limitare i diritti dei sopravvissuti”. Finora infatti a dichiarare bancarotta in California sono state le diocesi di San Francisco, Oakland e San Diego: tutte hanno addotto come motivo l’imminente minaccia di cause civili.

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