È in stato di fermo il barista che all’alba ha ucciso a colpi di forbici a Milano Eros Di Ronza che era entrato nel suo bar per rubare. In stato di fermo ci sarebbe anche un zio. Con un complice la vittima ha forzato la serranda per entrare nel bar, dove ha cominciato a prendere i Gratta e Vinci dagli scaffali. Il negozio, però, era dotato di allarme e così nel giro di pochi minuti il titolare dell’attività, un cittadino cinese, 32 anni, è sceso da casa e lo ha affrontato armato di forbici.

Eros Di Ronza, pregiudicato di 37 anni, era stato trovato morto per strada in periferia a Milano intorno alle 5 di mattina, in via Giovanni da Cermenate 35 con ferite al petto. Fuori dal locale sono stati trovati anche mazzetti di Gratta e vinci che Di Ronza aveva cercato di portare via. I primi accertamenti avevano escluso “un’azione per legittima difesa“.

La prima ricostruzione – Il titolare del bar è stato allertato dall’allarme, l’uomo è subito sceso in strada con i familiari. Ne è nato un violento confronto tra il proprietario del bar e i due uomini. Il conflitto è iniziato all’interno del locale ed è poi proseguito all’esterno. Il complice Di Ronza è riuscito a fuggire, e le forze dell’ordine sono ora impegnate nelle indagini per rintracciarlo, l’altro ha avuto la peggio.

I due gestori del bar sono stati interrogati ma “si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, sono ancora sconvolti” avevano detto i loro avvocati, Eugenio Rogliani e Simone Ciro Giordano, giunti sulla scena del delitto. La dinamica dei fatti “è ancora prematura e non chiara, entrambi gli indagati erano agitati – la procura non ha ancora collezionato tutti gli elementi per un capo di imputazione certo”. Quando gli atti saranno a disposizione “puntiamo sulla legittima difesa”. “I nostri clienti non sono persone rabbiose e violente. Hanno sempre vissuto del proprio lavoro e non hanno mai recato danno o disturbo a nessuno”.

Venti colpi –Di Ronza sarebbe stato raggiunto da una ventina di forbiciate sferrate dagli indagati, parenti della donna cinese a cui è intestato il bar. Di Ronza sarebbe stato colpito una prima volta mentre stava cercando di uscire da sotto la saracinesca divelta. Sarebbe poi riuscito ad alzarsi e avrebbe cercato di scappare ma sarebbe stato raggiunto da almeno 20 colpi di forbice, anche quando era a terra. La pm Maura Ripamonti ha disposto il loro arresto dopo le indagini dell’Ufficio di prevenzione generale della Questura.

Il bar Ji Sufen “ha già subito cinque rapine, tre negli ultimi tre mesi. L’ultima simile a quella di stamattina: con il cric gli hanno aperto la saracinesca per rubare sempre gratta e vinci. Conosco molto bene i titolari” spiega all’Adnkronos un residente e frequentatore del locale. “Sono persone per bene, che lavorano sempre, anche 16 ore al giorno e gestiscono il bar da più di 20 anni” ha aggiunto. “Questo è un quartiere tranquillo – aggiunge un ragazzo, vicino di casa dei gestori -. Io appena sono arrivato ho visto il figlio della proprietaria, il più piccolo, che stava chiamando la polizia”.

Lo scorso aprile a Milano la Corte d’appello di Milano aveva assolto il titolare di una osteria che aveva sparato e ucciso un ladro che cercava di entrare nel suo ristorante.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

MANI PULITE 25 ANNI DOPO

di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ Acquista
Articolo Precedente

Mosca, il traditore e il Novichok: a Salisbury l’udienza per la fine di Down Sturgess, la donna che morì al posto del colonnello Skripal

next
Articolo Successivo

Donna uccisa nel suo negozio a San Casciano (Firenze), “un nipote chiuso in casa armato”

next