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Gli attori raccontano a FqMagazine la loro esperienza sul set

di Andrea Conti

RAOUL BOVA: “UN PARROCO NON DEVE MENTIRE MAI” - 2/3

Qual ‘è la differenza tra poliziotto ordinario e poliziotto con la croce?
Il poliziotto ordinario, in questo caso il Carabiniere, ha la divisa, crede nella giustizia e spesse volte impugna la sua arma per contrastare anche il male, non solo l’investigazione. Invece il prete con la croce, diciamo che combatte con le preghiere, con la speranza, con il convincimento… Quindi è un passaggio molto simile alla fisarmonica che si unisce e poi si apre, nello stesso tempo sono la stessa persona. Le due figure hanno lo stesso principio di giustizia, di fede, di bontà e di protezione.

Quanto l’esperienza sul set del film San Francesco è servito per interpretare don Massimo?
Mi è servito molto dal punto di vista spirituale. Qui però mi sono trovato di fronte un parroco, un sacerdote normale che deve avere a che fare con la gente comune tutti i giorni che non fa miracoli, ma la sua è l’assistenza alla gente, alla povera gente, alle vecchiette del paese. Era un po’ complicato capire come si comporta un parroco, perché non ha niente di speciale ma ha tutto, tutti fanno riferimento a lui.

Cosa deve avere?
Deve avere una grande anima, un grande carisma, ma deve essere anche al passo con i tempi, deve essere attento alle situazioni, alle persone, capire problemi e come risolverli e non mentire mai.

Che tipo di credente sei?
Credo, prego, diciamo spesse volte, vado in chiesa, ma non sono un assiduo frequentatore.

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