Il centrocampista francese ha raccontato l'ultimo anno lontano dai campi in esclusiva a La Gazzetta dello Sport
“Mi sono allenato da solo con i preparatori in questo anno e sono pronto a tornare alla normalità nel 2025″. Quella che tanto gli è mancata negli ultimi tempi. “Ho soltanto un desiderio, giocare a calcio. Non mi vedo con un’altra maglia: il mio focus adesso è quello di tornare a indossare quella della Juve“. Paul Pogba è pronto: dopo che il Tas ha ridotto la squalifica per doping da 4 anni a 18 mesi, il calciatore francese sta scalpitando e fa il conto alla rovescia per il suo ritorno in campo. Dal prossimo mese di gennaio, infatti, il calciatore della Juventus potrà tornare ufficialmente ad allenarsi con il club bianconero, e da marzo potrebbe essere impiegato in gare ufficiali. L’obiettivo è quello di far ricredere Thiago Motta: “Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi. Non devo parlare io, parlerà il campo e poi Thiago Motta giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà. Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare e nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore”. Pogba si è raccontato in esclusiva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: dal rapporto con la Juventus e i tifosi alla sua squalifica. Un tuffo nel passato e uno sguardo verso il futuro, dove lui “Sarà un nuovo Pogba: più affamato, più saggio e più forte”.
Qualsiasi cosa per la Juventus
Paul Pogba ha voglia di rimettersi in gioco, e vuole farlo solo con la maglia bianconera. Anche a costo di rinunciare a qualcosa: “Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare“. Era stato già intercettato dalle telecamere sugli spalti dell’Allianz Stadium durante la sfida casalinga contro il Cagliari; il francese, ora, vuole tornarci da calciatore davanti ai suoi tifosi, che gli sono sempre stati accanto anche nel momento più difficile: “L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva sempre ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean…Non me ne aspettavo così tanti, anche perché ognuno di noi ha i propri problemi nella vita quotidiana”. E sulla maglia numero 10 affidata a Kenan Yildiz: “Non è il mio numero, è della Juve!”.
Un anno complicato per Pogba: dalle accuse per doping all’isolamento dalla Continassa: “La cosa che mi ha fatto più male è stato passare tutti i giorni davanti allo stadio e alla Continassa per accompagnare i mie figli a scuola senza poter entrare ad allenarmi o giocare con la Juventus. Mi sono sentito come un leone in gabbia. A un certo punto volevo andare via dall’Italia con la famiglia perché mi faceva troppo male al cuore questa situazione”. Una squalifica avvenuta per un integratore somministrato da professionisti: le pillole ritenute responsabili della sua positività sarebbero state fornite dall’azienda americana 10X Health Systems del co-fondatore Gary Brecka, il “guru delle celebrità” famoso in tutta America: “La cosa sbagliata è stata quella di non riguardare quello che mi ha dato un professionista. Ripeto: un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale, è sempre stato così anche Manchester. Non è una questione di leggere meglio l’etichetta, me lo aveva dato un professionista fuori dal club. Ma non ripeterò la stessa cosa, questo è sicuro”.
Quante possibilità di rivederlo a marzo con la maglia bianconera?: “Non dipende tutto da me, ma anche dai progetti della Juve e da come mi alleno. Io mi voglio mettere a livello degli altri per stare al passo con la squadra di Thiago Motta: ora la realtà è che sono un giocatore della Juve e mi preparo per giocare nella Juve”.
Il caso doping che ha coinvolto Pogba
Il 29 febbraio 2024 Pogba era stato condannato a 4 anni di squalifica dal Tribunale antidoping. Era stata accolta la richiesta della Procura antidoping, che aveva condotto l’inchiesta sul centrocampista della Juventus risultato positivo ai metaboliti del testosterone dopo il match contro l’Udinese del 20 agosto 2023, prima giornata dello scorso campionato. Esito confermato anche dalle successive controanalisi. La difesa del giocatore francese ha sempre puntato a dimostrare la non intenzionalità nell’assunzione della sostanza dopante. Pogba avrebbe assunto un integratore su consiglio di un medico statunitense: secondo le ricostruzioni, gli sarebbe bastato leggere il foglio illustrativo del medicinale per sapere che conteneva sostanze a rischio doping. La Juventus già dopo la positività aveva sospeso in via cautelare il pagamento del ricco stipendio (fino a 10 milioni di euro netti, bonus compresi) e Pogba da ormai un anno percepisce il minimo previsto in questi casi, 2mila euro al mese.
Pogba vuole restare, la Juventus cosa farà?
Stando alle parole del centrocampista francese, la sua volontà è chiara e viene ribadita più volte. La posizione della Juventus, però, non sembrerebbe essere dello stesso parere. La situazione non è stata ancora definita ma dalle parti della Continassa la percezione è quella di arrivare ad un accordo con l’entourage di Pogba per poter terminare anticipatamente il contratto (che scade il 30 giugno 2026): “Per quanto mi riguarda è stato un grande giocatore“, così Thiago Motta aveva parlato del francese qualche settimana fa. Parole che sanno tanto di addio. Tanti interrogativi attorno al suo futuro: l’unico ad avere le idee chiare è Paul Pogba.