Ha fatto molto discutere l’ipotesi di usare lo SPID per accedere ai contenuti porno online. Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio ha però fatto chiarezza in merito a questo tema che inevitabilmente è diventato virale: “Ammettiamolo, l’idea di accedere a siti per adulti con lo SPID fa sorridere e disperare al tempo stesso. Eppure, al di là dello spaesamento iniziale, delle facili battute e delle più surreali ipotesi, ciò che è emerso più di ogni altra cosa è che il tema richiede di essere chiarito e anche con una certa urgenza, quantomeno per tutelare adeguatamente l’operato di tutte le amministrazioni coinvolte e, non secondario, gli utenti e le piattaforme che legittimamente fanno il loro business”.
Il Decreto-Legge 15 settembre 2023, n. 123 convertito con modificazioni dalla L. 13 novembre 2023, n. 159, noto ai più come DL Caivano, è stato adottato in risposta ai gravissimi fatti di cronaca che si sono verificati ai danni di due minorenni, vittime di abusi. L’articolo 13-bis prevede espressamente che Agcom, sentito il Garante Privacy, emani un provvedimento che indichi ‘le modalità tecniche e di processò che i fornitori delle piattaforme di condivisione video a carattere pornografico sono tenuti a adottare per l’accertamento della maggiore età degli utenti”.
Però il pornostar Max Felicitas ha voluto dire la sua durante una intervista Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio 24, senza peli sulla lingua: “Sono molto incazzato per la storia dello Spid. Chi ha pensato a questa cazzata deve avere più di ottant’anni perché non ha capito che mettendo lo SPID, rompe solo agli anziani che vogliono usare i siti porno perché i ragazzini continuerebbero ad aggirare il problema. Quello che serve è educare i minori sul porno, non mettere lo SPID. La censura non serve. Va educato il ragazzino che non bisogna prendere come esempio il porno”.
E infine: “La follia è che non limita i minorenni. C’è Whatsapp, c’è Telegram per inviarsi i porno. Lo SPID darebbe casini solo agli adulti. Lo Stato sembra volerci controllare anche quando ci sediamo. Finirà che ogni volta che scopiamo, servirà mandare una PEC”.