“Con grande umiltà, da questa piazza, vorrei chiedere al presidente della Repubblica, custode straordinario della nostra Costituzione, di ascoltare il silenzio delle fabbriche chiuse per lo sciopero e il rumore della vita della nostra Repubblica fondata sul lavoro in questa piazza”. Così Michele De Palma, leader Fiom, ha rivolto un appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dal palco della manifestazione dei metalmeccanici dell’auto a Piazza del Popolo a Roma.

Tavares parla solo di tagli: tagli degli occupati, tagli al salario con la cassa integrazione, tagli dei tempi di lavoro quando sei in linea di montaggio – continua – E ci dice che per produrre auto in Italia bisogna tagliare i costi. Ma l’unico taglio di cui Stellantis ha bisogno è quello degli stipendi di Tavares, della proprietà, degli azionisti. E quelle risorse debbono essere investite in ricerca, sviluppo, produzione, salute e sicurezza nelle fabbriche”.

“Decidere di alzarsi in piedi e di incrociare le braccia non è mai semplice – ha esordito De Palma – Capita talvolta che ci dicano: ‘andate a fare la passeggiata a Roma‘. Provate a dirlo a quelle lavoratrici e quei lavoratori che sono da dieci anni in cassa integrazione, a chi non ha i soldi per far studiare i propri figli o per farsi qualche giorno di vacanza o di aiutare i genitori che si ammalano. Provate a dirlo a chi sta in cassa integrazione con mille euro al mese ed è costretto a chiedere i soldi del Tfr per poter tenere testa alla condizione casalinga”. Tavares, ha aggiunto rivolgendosi direttamente all’amministratore delegato, deve avere “rispetto” per loro. “Noi non siamo rancorosi – ha aggiunto – siamo incazzati”.

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Stellantis, la rabbia dei 20mila a Roma: “Il governo ci ha abbandonati. Parlano di Nazione? Siamo noi che ci alziamo alle 4. E loro si sono svegliati solo ora”

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