Durissimo intervento del leader del M5s, Giuseppe Conte, a L’aria che tira (La7), in collegamento con Roma in occasione della protesta di Fiom, Fim e Uilm contro la politica industriale di Stellantis. L’ex presidente del Consiglio, attorniato da diversi lavoratori, attacca il governo Meloni e la nuova manovra economica: “Giorgetti ieri addirittura ha detto che con questa legge di bilancio gli operai di Stellantis devono essere felici. È irresponsabile offrire addirittura un’illusione a persone che sono in cassa integrazione. Quando andremo a leggere con attenzione questa legge di bilancio, scopriremo tutti gli imbrogli, a partire dagli investimenti sulla sanità, che non ci sono – continua – e che di fatto saranno tagli alle spese mediche, e dagli extraprofitti, dove c’è un anticipo delle banche che poi noi contribuenti dovremmo recuperare nel 2027. E quando si parla di tagli lineari ai ministeri, guardate che loro non tagliano i contratti di collaborazione agli staff di amici e amichetti. Sono tagli ai servizi e ai cittadini”.
Alla domanda di David Parenzo che gli chiede lumi sugli “amici e amichetti”, Conte risponde: “È notorio che, da Chigi a tutti i ministeri, hanno ampliato le provviste finanziarie per contratti di collaborazione, perché hanno una pletora di familiari, parenti, amichetti, amanti da sistemare“.

E aggiunge: “Il capitolo delle detrazioni fiscali sarà dolorosissimo: quando andremo a vedere la macelleria sociale che hanno fatto, constateremo l’impoverimento che ci sarà. Ma questo governo, a parte i proclami, cosa sta facendo? Giorgia Meloni dice che non ha fatto tagli nella sanità, ma gli investimenti in sanità si misurano rispetto al Pil non in valori assoluti: ogni anno la spesa e gli investimenti in sanità aumentano – prosegue – ma tu li devi commisurare all’inflazione, ai costi dell’energia per gli ospedali, al costo del personale sanitario. Se non li commisuri al Pil, prendi in giro l’Italia. Giorgia Meloni, le tue mistificazioni stanno a zero. Basterebbe che lei, piuttosto che fare conferenze stampa addomesticate o interviste edulcorate e compiacenti, visitasse i pronto soccorso e le corsie d’ospedale. Quale obiettivo ha questo governo? Favorire la sanità privata? Allora lo ammetta chiaramente senza dire bugie“.

“Cosa avrebbe fatto lei se fosse stato al governo?”, chiede Parenzo.
Non avremmo accettato questa corsa al riarmo – risponde Conte – Non abbiamo bisogno di più investimenti nelle armi, ormai è un’economia di guerra, tanto è vero che l’unico ministero su cui ci sono nuovi e maggiori investimenti è il comparto della difesa. Non avrei mai sottoscritto quel patto di stabilità che ci impone tagli per 13 miliardi l’anno senza neppure fiatare e combattere. E questi sarebbero i patrioti. Sono andati a Bruxelles per tenersi buono l’establishment e che fanno? Sottoscrivono quel patto, che è un cappio al collo per l’Italia“.
E conclude: “Noi avremmo combattuto e difeso davvero l’interesse dell’Italia. Ci saremmo battuti dal giorno dopo, se non ci avessero mandato a casa, per rendere il Recovery Fund strutturale. Che ce ne facciamo del Recovery Fund soltanto per l’emergenza? Come fa l’Europa a competere nello spazio globale con Cina e Stati Uniti senza rendere strutturale il Recovery Fund?”.

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