Musica

Gino Paoli: “Litigo con Dio al telefono perché fa morire quelli che piacciono a me e fa restare gli str**zi. L’eutanasia? Se uno vuole, si può e si deve fare”

In esclusiva per FqMagazine il grande cantautore analizza gli esseri umani, la società italiana, la crisi dei giovani di oggi, il rapporto con la morte e le nuovi canzoni nel cassetto

di Andrea Conti
La convivenza con la morte, la stupida guerra, gli stronzi e i politici - 2/4

La convivenza con la morte, la stupida guerra, gli stronzi e i politici - 2/4

“CONVIVO CON LA MORTE DA QUANDO SONO NATO” – La morte non mi fa per niente paura. Ho vissuto con l’idea della morte da quando sono nato. Pensavo sempre al fatto che ogni giorno che passava era un giorno in meno che vivevo. Avevo proprio questa coscienza della morte come vita/morte che sono la stessa cosa. La morte è la conclusione di un viaggio, che non dipende dalla tua volontà quando lo cominci e non dipende dalla tua volontà quando lo finisci. Una volta con un atto arrogante e anche scemo, ho provato a 29 anni a suicidarmi. Anche lì mi è andata male perché la pallottola mi è finita nel cuore e basta. Quello che mi fa paura è la difficoltà di invecchiare cioè è aspettare di morire, che fa più paura della morte stessa. Mia zia di Monfalcone diceva ‘Gino, stai attento, perché finché reggono le gambe va tutto bene’. Infatti è vissuta fino a 99 anni. Il filosofo Epicuro diceva: ‘Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi‘. L’unica cosa che voglio è arrivare alla morte bene e non rincoglionito con le gambe che non camminano. Insomma non voglio perdere l’autosufficienza.

È anche per questo che non sono contrario all’eutanasia. Sono dall’idea che uno se decide di porre fine alla sua vita si possa e debba fare. Mio padre era diventato un vegetale nel letto, aveva avuto un ictus, poi ha vissuto altri tre anni… Nel mentre cercavo di capire cosa voleva, perché non potevo decidere io per lui, è lui che doveva decidere. Non sono mai riuscito a capirlo, anzi ho capito che l’ultima cosa che ti resta per un corpo sdraiato in un letto, che non può far più niente da solo, è solo l’istinto di sopravvivenza.

“LA GUERRA È STUPIDA, IO L’HO VISSUTA” – Oggi ho 90 anni e quindi tra poco, tra un anno, due, tre, quattro, non so, me ne andrò e sono contento di andarmene perché questo mondo non mi piace più ma neanche un po’. È un mondo che non ha capito un cazzo, non ha imparato niente dai campi di concentramento, gli ebrei che li hanno subiti di tutti i colori, li fanno subire agli altri adesso…. Viviamo in un mondo di stupidità. La cosa più giusta sulla guerra l’ha detta George Bernard Shaw: ‘La gente stupida non sa della propria stupidità’. Quindi la guerra è stupida, non fa bene a nessuno, neanche a quello che vince. Eppure sembra che praticamente non si possa uscire dal concetto di guerra in questo momento. Ora anche la Cina si è mossa su Taiwan… Mi fa vomitare vedere come si sta muovendo l’uomo. Il Padretèrno ha fatto un mondo bellissimo, però ci ha messo gli uomini. Ha fatto una cazzata. Se tu dovessi mettere in cima a un grattacielo e mi chiedessi di buttare giù uno dei due, un uomo e un cane, stai tranquillo che va giù l’uomo.

Le manifestazioni dei pacifisti contro il Vietnam e tutta l’ondata del movimento degli Anni 60? Non sono servite a un cazzo, questo è il guaio grosso. Sembra quasi che oggi in realtà ci sia silenzio, un silenzio quasi assordante, ci si abitua a tutto e si dice ‘ma non sono affari miei’. Ho subito la guerra per cinque anni. Avevo sei anni quando è iniziata la II Guerra Mondiale e quando è finita ne avevo undici, quindi so che cos’è la guerra e cosa vuol dire le bombe che ti cascano in testa. La gente che si è dimenticata della guerra è perché non l’ha vista, non l’ha mai subita. Non studia più la storia.

“DIO LASCIA SU QUESTA TERRA GLI STRONZI, COME I POLITICI” – Dio per me è un signore anziano, ha la faccia di mio padre, ci parlo al telefono e discutiamo. Litighiamo perché fa morire la gente che piace a me e, invece, lascia in vita quelli stronzi come i politici, tutta questa marmaglia che c’è in giro. Allora lui mi ha detto ‘prima o poi capirai’. E io ho risposto ‘Vabbè ci provo’… Poi ho capito. Se lui è solo lassù in cima al cielo, se deve far venire su dalla gente a fargli compagnia chi fa venire? Gli stronzi o le persone un po’ divertenti o perlomeno intelligenti. Poi però ci penso e capisco che nella sua considerazione sono solo un rompicoglioni!

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