Monasteri, teatri di corte, palazzi reali, museo mineralogico, ipogei e anime del purgatorio. Si comincia da Giuliano Dell’Uva, eletto da Elle Decor, la bibbia del design, il designer dell’anno, che apre i saloni affrescati del piano nobile di Palazzo Mirelli del suo studio di progettazione e annuncia l’apertura a Milano. E si finisce da Concettina ai Tre Santi, alla Sanità, dove Ciro Oliva, il pizzaiolo più mediatico e simpatico che ci sia, adesso anche socio di Moncler, serve la pizza design. Una bontà. In mezzo tanta roba da vedere. Corro da un specific site all’altro. Entro a Palazzo Reale, sembrano troni le iconiche sedie HillHouse della collezione Cassina con speciale tributo al suo creatore Filippo Alison, napoletano, ma anche un po’ scozzese, tra gli inventori del design moderno. Anche il Teatro San Carlo trasforma il palcoscenico in un’immensa onda che porta la firma dell’archi/star giapponese Kengo Kuma, che si rifà al panta rei del tutto scorre. Shiwa Shiwa (è già il nome ha la forza di un mantra) è realizzato in un inedito tessuto plissé Alcantara che assomiglia un po’ a Issey Miyake.

Nella cripta di Santa Maria delle Anime del Purgatorio, l’ossario e luogo di culto ospita l’installazione “Galateo Ancestrale”, ovvero la potenzialità della materia prima by Incalmi e Caterina Roppo. Le vie del Design sono infinite e mi conducono nell’Ipogeo dei Cristallini e mi inchino davanti all’Uovo di Partenope, in bronzo crochet realizzato da Allegra Hicks, che racconta la quintessenza della leggenda della nascita di Napoli. Anche il Real Museo Mineralogico in un gioco di specchi riflette oggetti cult di Alessandro Mendini e dei fratelli Campana: il design è nel loro dna. Ma la Tappa per oltre 100 espositori da ogni dove è l’Archivio di Stato, un monastero affrescato del 1600, un contenitore di rango per ospitare la home collection di Coralla Maiuri (restauratrice e arredatrice, cura gli allestimenti anche per Hermes), la sua family factory, figli e marito, sono la sua linfa vitale.

Il suo mondo onirico e principesco è fatto di tavolini con disegni di matita inchiostro e chiazze d’oro volato via da un paradiso parallelo, di coffee table in acciaio luccicante e ondulato ambulante da un tappeto rosa con inserti cangianti e glitterati e un laghetto verde fluo, velluti di seta e cuscini, con dolcissime mucche truccate all’indiana, e tre totem dove sono appesi i suoi piatti/ trofeo. Scenografie domestiche di uso quotidiano. Nicolò Corigliano, Matteo Minello e Valter Cagna, nel loro Hub TestaTonda hanno inventato “UNOxUNO”, una mini-cucina in rame che concentra gli elementi essenziali su un unico top rotondo, con rotelle trasportabile da una terrazza al ponte di un yacht. Segna la trasformazione sociale della microabitazione. È obsoleto oggi usare la parola single.

Le organizzatrici sono state bravissime, Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi, in sei edizioni hanno trasformato un appuntamento per brand locali in una vetrina internazionale, da 10 visitatori il solo week end. Teniamoli d’occhio. Cosa vuoi fare da grande? Il Designer. Meno male, prima dicevano il giornalista, poi lo chef/influencer, adesso evoluzione della generazione Z. Ed Edit Napoli ha scelto di sostenere progettisti indipendenti e under 30. Vengono dalla Turchia, dalla Cina, si chiamano Sila, Burcu, Lu, Jessica, Zhu, sono il meglio del dottorato di architettura alla Federico II. “Stiamo crescendo insieme”, dicono all’unisono, il nostro è un “slow design “ che nasce dall’incontro tra arte, artigianato e tecnologia. E ovviamente sostenibilità.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Al posto di scherzetti o dolcetti, Stefano Simontacchi, artista e tributarista, inaugura Entanglement, nome criptico/quantistico per illuminarci d’immenso.

next