Per questa volta, le racchette distrutte e la rabbia in campo non c’entrano nulla. “Ho quasi perso un testicolo“, dice ridendo Andrej Rublev. “Sono stato molto fortunato perché dicono che hai solo cinque o sei ore di tempo se il sangue smette di fluire nel testicolo e allora è l’unica possibilità è l’amputazione”. Impegnato nell’Atp 250 di Stoccolma, il tennista russo ha svelato in conferenza stampa un retroscena della sua disavventura poco dopo gli ultimi Us Open (torneo in cui è uscito sconfitto contro Grigor Dimitrov agli ottavi di finale): “Mi sono detto: ‘Ho uno strano dolore, proviamo ad andare in ospedale”. Hanno fatto subito un controllo e mi hanno preso in carico in urgenza per l’intervento chirurgico: sono riusciti a operarmi tre o quattro ore dopo il primo dolore che ho provato, così sono riusciti a fare tutto in tempo. Ora è tutto a posto“. Un tema piuttosto serio che Rublev ha cercato comunque di sdrammatizzare.

La disavventura di Rublev
Ora lo fa con il sorriso, ma la questione suggeriva l’opposto. E il rischio di amputazione era reale come ammesso dallo stesso tennista: “L’ultima cosa che ho fatto prima dell’operazione è stata firmare il documento in cui si autorizzava l’amputazione dei miei testicoli“. L’operazione poi andata a buon fine e ora, per Rublev, il peggio è passato.

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