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Libano, l’Iran “pronto a negoziare con Parigi l’applicazione della risoluzione 1701 dell’Onu per un cessate il fuoco”

Teheran interviene sul conflitto tra Israele e Hezbollah nel sud del Libano. Mohammad Ghalibaf, presidente del Parlamento iraniano, ha lasciato intendere – in un’intervista esclusiva rilasciata a Le Figaro a Ginevra – che Teheran sarebbe pronta a negoziare con Parigi un’applicazione della risoluzione 1701 dell’Onu, in cui si prevede che soltanto l’esercito regolare libanese possa essere dispiegato nel sud del Paese. Si tratta, sottolinea Le Figaro, di “una condizione essenziale per un ritorno verso la pace”. Una presa di posizione importante perché l’Iran utilizza il Partito di Dio come longa manus in Libano contro Israele e può influenzarne le decisioni.

Nell’incontro con l’inviato del quotidiano francese, Ghalibaf, numero tre del regime di Teheran, ex pilota nella guerra contro l’Iraq ed ex sindaco della capitale, ribadisce i capisaldi della posizione iraniana: nessuna paura di Israele, l’Iran non abbandonerà mai il Libano. Ma “la novità – scrive Le Figaro – è che Ghalibaf reclama ormai l’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.

Nella risoluzione “si chiede il dispiegamento soltanto dell’esercito libanese lungo la frontiere del Libano con Israele. Quello che Ghalibaf non dice – continua Le Figaro – è che Hezbollah non ha rispettato la clausola della 1 701 che esige il ritiro al di là del fiume Litani. Nelle loro incursioni via terra cominciate il 1 ottobre, gli israeliani hanno scoperto una quantità di armi anticarro nascoste nei villaggi libanesi di confine. Ghalibaf auspica un cessate il fuoco il più rapidamente possibile nel sud del Libano”.

“Senza dubbio – prosegue Le Figaro -, sente che i combattimenti fra l’Idf e Hezbollah potrebbero rivolgersi a vantaggio dell’esercito israeliano, a differenza di quello che successe nella guerra dei 33 giorni dell’estate 2006. Per ottenere questo obiettivo del cessate il fuoco, il presidente del Parlamento ci dichiara che l’Iran sarebbe pronto a negoziare concretamente le misure di applicazione della risoluzione 1701 con la Francia, che agirebbe da paese mediatore fra Hezbollah e Israele”.

L’intervista ha suscitato il disappunto di Beirut. Il primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati ha dichiarato di respingere l’interferenza iraniana nelle questioni libanesi. “Siamo sorpresi da questa posizione, che costituisce una palese interferenza negli affari libanesi”, ha affermato Mikati in una dichiarazione governativa rilanciata dai media internazionali.