“Apre la riunione la sig.ra Elena Ugolini (…) comunica che il Gen. Figliuolo e il T.Col. Martella le hanno mandato migliaia di documenti, così come è riuscita ad avere accesso a tanti documenti anche della Regione, per cui è disponibile a metterli a disposizione in caso di richiesta”. La scrittura è quella fredda di un verbale riassuntivo ma nasconde una circostanza controversa. Il commissario del governo alla ricostruzione in Emilia Romagna, che finora non si è reso certo popolare nelle zone alluvionate per un ritmo a spron battuto, che si riserva un rapporto diretto con la candidata del centrodestra alle Regionali? Il minimo che potesse succedere, quindi, è che il Partito democratico saltasse sulla sedia e chiedesse conto alla stessa Ugolini e al governo.
Il caso è nato dopo la riunione a porte chiuse a Faenza di una settimana fa: al tavolo la candidata del centrodestra e i comitati degli alluvionati, del 2023 e del 2024. Ed è in quella sede, ha raccontato il Corriere di Romagna, che Ugolini parla delle “migliaia di documenti” ricevuti da Figliuolo. Il Pd sottolinea che questo significherebbe che esiste “un rapporto diretto tra il commissario per l’alluvione, il generale Figliuolo, e la candidata del centrodestra Ugolini, nonostante quest’ultima non rivesta alcun ruolo istituzionale”. Da qui un’interrogazione – a prima firma Andrea Gnassi, ex sindaco di Rimini – alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. I parlamentari chiedono “di chiarire la natura e la provenienza di tali documenti e a che titolo sarebbero stati trasmessi a una privata cittadina, sollevando dubbi su possibili implicazioni elettorali a ridosso delle elezioni regionali per il rinnovo della presidenza della regione e del consiglio regionale”.
Come si difende Ugolini? Giovedì ha tagliato corto: “Tutti i documenti di cui ho parlato sono pubblici, smentisco altre ricostruzioni tendenziose“. “Come ho riportato durante la riunione – aveva dichiarato in una nota -, credo sia profondamente ingiusto che al generale Figliuolo vengano addossate colpe per responsabilità che non sono sue, come la realizzazione di opere e di interventi che erano e sono di diretta responsabilità della Regione, dei Comuni e di vari enti. Speravo che grazie all’analisi di documenti pubblici svolta insieme ai comitati, documenti che sono già a disposizione della collettività, si potesse comprendere tutti insieme la realtà dei fatti, che è e rimane il mio obiettivo”.
Michele De Pascale, il candidato del centrosinistra, la incalza: “E’ chiaro che fra ciò che c’è scritto su quel documento e quello che ha dichiarato Ugolini ci sono delle differenze profonde. Si tratta di capire se ha detto la verità ai comitati degli alluvionati o ha detto la verità sui giornali”. “Credo che si sia capito che ho un tratto di azione e di dibattito politico che rifugge le polemiche, le strumentalizzazioni, non attacco i miei avversari”, precisa de Pascale, ma sottolinea anche che ci sarebbero due versioni diverse della vicenda: “In quel documento c’era scritto che lei aveva detto di aver incontrato la struttura commissariale, di aver avuto una serie di documenti, che era disponibile a dare ai comitati – prosegue – quindi presumibilmente non erano quelli reperibili online, perché quelli comitati li hanno già. Poi ha rettificato dicendo che sono stati scaricati su internet: una delle due è vera e una delle due no”.
Oggi Ugolini è tornata infine a difendersi: “La persona che ha preso gli appunti probabilmente ha sbagliato a prenderli”. “Io ho parlato di documenti che sono disponibili a tutti quelli che chiedono quello che è accaduto nella nostra Regione dopo l’alluvione del maggio 2023; sono pubblicati sul sito della Protezione civile e io non ho avuto accesso ad altro tipo di documenti“, chiarisce. Sull’interrogazione parlamentare presentata dai dem, Ugolini risponde con sarcasmo: “Io penso che a volte nel nostro Paese le favole diventino realtà”.
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Nella foto in alto | A sinistra il generale Paolo Figliuolo e a destra i candidati di centrodestra e centrosinistra alla presidenza dell’Emilia Romagna, Elena Ugolini e Michele De Pascale